Strano viaggio, quello di chi vi rimane imprigionato e non può tornare a casa, senza poter riscoprire un luogo vissuto... è il cammino di chi calpesta la sua ombra. Berlino, vorrei dimenticare Berlino e la luce di quella mattina d'agosto su Wittenberg Platz, quel pomeriggio al Nicolaiviertel, quella domenica in cui mi persi e mi ritrovai proprio dove sarei voluto andare, quella sera nel buio, quella notte sull'autobus tra le insegne colorate con due amici speciali, quel cammino infinito sotto i meandri di Alexanderplatz.
Vorrei tornare da lì e rinunciare a quell'ammiccante sorriso d'intesa, a quel tocco che solo ciò che hai dimenticato ti garanisce nella sua purezza. Quando il piacere era anche desiderio, quando la scoperta era tutta per me e una mano stretta un modo per condividerla e insieme la certezza di esserci stati e che niente, nessun luogo sarà lo stesso dopo che ci sei inciampato.