Notiziario di Democratic Nutrition - 1 dicembre 2013 - Burro d'arachidi, pulisci-lingua, veterinaria, cargo bike, tipi di patate, cibi sottoaceto, The China Study

Da Democratic Nutrition @DemoNutrition
GRASSI SANI: IL CASO DEL BURRO D'ARACHIDI
Studio dal Brasile su donne obese e diabetiche: consumare la crema di arachidi (tradizionalmente chiamata "burro d'arachidi") permette non solo di ridurre la risposta glicemica post-prandiale (ossia gli zuccheri nel sangue dopo il pranzo), ma anche di aumentare la secrezione degli ormoni che regolano il senso di sazietà a livello intestinale e quindi il desiderio di mangiare ulteriormente.
Questi effetti sono più evidenti con la crema rispetto alle arachidi intere, perchè la loro componente grassa è più bio-disponibile (assorbibile) in questa forma.
http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=8920410

BUONE ABITUDINI: LA PULIZIA DELLA LINGUA

Siamo tutti informati sull'importanza di usare quotidianamente lo spazzolino da denti, ma questa potrebbe essere solo una delle variabili da considerare nella prevenzione delle carie: anche l'uso dei pulisci-lingua permette di ridurre la quantità salivare dei batteri cariogenici quali Mutans Streptococci e Lactobacilli (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16032940), oltre che essere un ottimo modo per ridurre l'alitosi, ossia i problemi di alito cattivo (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24165218).
Si trovano in molte farmacie e spesso anche al supermercato: un piccolissimo investimento che - nel lungo termine - può dare il suo contributo a ridurre le spese dentali. Se poi non si vuole usare un altro strumento, anche solo passare lo spazzolino da denti sulla lingua può aiutare (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23579907)!

VETERINARIA SCIENTIFICA
Usciamo per un attimo dai nostri argomenti abituali per far conoscere quella che ci sembra una risorsa di grande valore nel campo della veterinaria: il blog SkeptVeg, dedicato ad un'analisi critica e razionale delle medicine alternative/complementari e delle opinioni fondate sul "sentito dire" in veterinaria.
Segnaliamo in particolare la pagina sui rischi e benefici della sterilizzazione, molto misurata nei toni e basata su quasi 200 pubblicazioni scientifiche, che - dopo averla studiata - ci ha dato sicurezza nel prendere una scelta per la nostra cagnetta, che non volevamo fare senza una consapevolezza precisa e articolata delle possibili conseguenze.
http://www.skeptvet.com/index.php?p=1_23_Benefits-Risks-of-Neutering

CARGO BIKE E AGRICOLTURA BIOLOGICA
Cargo Bike: un'idea geniale per la consegna a domicio di ortaggi biologici, con il mezzo di trasporto più sostenibile!
http://ortodizela.org/

PATATE BIANCHE, GIALLE O VIOLA?

Seguendo la regola generale del "colorato è meglio", la patate pigmentate sono quelle più ricche di fito-composti: in particolare, le patate viola hanno più carotenoidi, antocianine e acidi fenolici di quanti ne abbiano le patate gialle, che a loro volta sono comunque più ricche di quelle bianche.
Infatti, in uno studio su uomini adulti alla Washington State University (http://jn.nutrition.org/content/141/1/108.full), sono state proprio le patate viola a mostrare gli effetti salutistici più rilevanti, attraverso il contenimento dei danni ossidativi al DNA (livelli plasmatici di 8-OHdG) e dello stato di infiammazione (livelli plasmatici di CRP ed IL-6).
Non sono un prodotto così facile da trovare, ma dopo un po' di ricerca noi ci siamo riusciti in ben due negozi della nostra zona (uno biologico, l'altro convenzionale), dove abbiamo trovato in particolare la varietà "cornette viola".
Vi invitiamo a cercarle!

CIBI SOTTACETO, KIMCHI E MISO...
I cibi sottoaceto aumentano il rischio dei tumori gastrici (http://cebp.aacrjournals.org/content/21/6/905.long) ed esofagei (http://www.nature.com/bjc/journal/v101/n9/full/6605372a.html) e la ragione principale sembra essere il contenuto di sale, usato come preservante.
Purtroppo, nonostante le loro proprietà pro-biotiche derivanti dalla fermentazione, tra i cibi cancerogeni troviamo anche il kimchi (http://www.wjgnet.com/1007-9327/full/v11/i21/3175.htm), piatto nazionale coreano generalmente basato sul cavolo, ed il miso, un condimento derivante dai fagioli di soia (http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1349-7006.2010.01770.x/full)


THE CHINA STUDY: SCIENZA DI ALTO PROFILO... O MARKETING?
Dato che siamo dei fan di Jerry Polemica (http://www.youtube.com/watch?v=QYQ-lD551Sw) e che in questi giorni stiamo dedicando alcuni post ai libri che ruotano attorno alla nutrizione a base vegetale, spieghiamo perchè - in coscienza scientifica - non abbiamo una grande considerazione del celeberrimo e sempre più citato libro "The China Study" (www.chinastudy.it/), sebbene anche noi - come gli autori - siamo sostenitori delle diete vegetariane strette, per quanto nel nostro caso su basi prevalentemente etiche ed ambientali.
In breve:
- L'autore ha fatto carriera con la sperimentazione animale e tuttora pone i risultati così ottenuti al centro del suo pensiero, ignorando IN TOTO la letteratura esistente che critica il valore di questa metodica (http://www.tcolincampbell.org/courses-resources/article/animal-rights-in-research/?tx_ttnews%5BbackPid%5D=76&cHash=cec698e82e35b92c1884316892c57f7f). Questo è un aspetto che troviamo già di per sè estremamente screditante sulla qualità del lavoro di un ricercatore.
- Il China Study è stato semplicemente uno studio "ecologico", ossia che osserva delle differenze tra le medie di aree geografiche diverse, ma non si basa su dati provenienti da singoli individui (come gli studi "caso-controllo" o "prospettici"). In altre parole, all'interno della ricerca epidemiologica, è uno studio di livello molto basso, che al più da delle indicazioni su dove condurre futura ricerca, e quindi di scarsa rilevanza rispetto alla salute pubblica. Nonostante questo, e paradossalmente, il libro sostiene sostiene un modello alimentare preciso, ossia la dieta vegan, ma... SENZA basarsi su dati provenienti da persone vegan, che oggigiorno esistono eccome: si vedano gli studi come l'EPIC-Oxford e l'Adventist Health Study 2, che nel complesso suggeriscono una realtà molto più complessa di quella qui descritta.
- L'aspetto più sorprendente, però, è che il contenuto del libro è stata una "libera scrematura" fatta da Campbell, in alcuni casi non direttamente basata sui dati del China Study. Si vedano, come esempi abbastanza clamorosi, queste PUBBLICAZIONI DA LUI STESSO FIRMATE COME AUTORE in cui si parla del pesce come avente effetti protettivi "universali" rispetto alle malattie cardiovascolari (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1095643303000163) oppure quest'altro articolo dove i prodotti caseari vengono descritti come particolarmente protettivi per la salute ossea, e più delle altre fonti di calcio (http://ajcn.nutrition.org/content/58/2/219.abstract).
Oggi, studi pluridecennali con decine di miliaia di partecipanti ce ne sono a bizzeffe, per chi ha la pazienza e la voglia di studiarli. Quello che ha fatto Campbell è stato semplicemente scrivere un libro su uno di questi (per altro, come detto, di una tipologia non particolaremente rinomata, e con molteplici libere re-interpretazioni) e pubblicizarlo molto, molto, molto bene.
Riserve sul libro, infatti, sono state espresse non solo da fonti critiche verso il vegetarismo (si veda questa analisi estremamente articolata della blogger Denise Minger: http://rawfoodsos.com/the-china-study/) ma anche da nutrizionisti vegan molto rinomati, come Jack Norris e Virginia Messina, in una loro recente intervista (http://www.veganviews.org.uk/127-jacknorris-ginnymessina.html).

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