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Notiziario di Democratic Nutrition - 17 Ottobre 2013: cavolo nero, ferro eme, rooibos, latte di soia, volontariato scientifico, passiflora, braccialetti olografici

Da Democratic Nutrition @DemoNutrition
Notiziario di Democratic Nutrition - 17 Ottobre 2013: cavolo nero, ferro eme, rooibos, latte di soia, volontariato scientifico, passiflora, braccialetti olografici
UNA GIORNATA DEL CAVOLO (NERO) ED UNO STUDIO CLAMOROSO DAL GIAPPONE!

Giornate brutte ce ne capitano parecchie, ma non per forza questa, in cui abbiamo speso la mattinata togliendo le erbacce in un campo di cavoli neri (anche detti "toscani" o "lacinati") presso gli amici di un'azienda Bio.
Questa pianta appartiene alla famiglia delle Brassica oleracea, estremamente rinomata per i suoi contenuti di glucorafanina, un fito-composto portentoso per la prevenzione dei tumori...
Ebbene, in uno studio pubblicato lo scorso anno da un laboratorio giapponese (Central Laboratories for Frontier Technology), dopo aver analizzato 6 varietà di broccoli, 32 di cavolo e 24 di kale provenienti da tutto il mondo... E' stato proprio il nostro beneamato cavolo nero a dimostrare i contenuti di glucorafanina più alti in assoluto, oltre a distinguersi per i contenuti nulli di progoitrina, potenzialmente rischiosa per la tiroide:http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1570023212004187
E' ora di darsi seriamente alla Ribollita (a breve la foto-ricetta) o ai centrifugati 

FERRO EME? NO, GRAZIE

Il ferro eme - tipico dei cibi di origine animale - è sicuramente più assorbibile di quello non eme... Peccato però per la sua attività ossidativa, che arriva ad aumentare del 27 % il rischio di malattie coronariche per ogni mg/d di ferro eme assunto!
http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00394-013-0535-5
ROOIBOS: UN AROMA INCONFONDIBILE A DIFESA DEL CUORE

Qui a Democratic Nutrition siamo amanti del Rooibos, una bevanda proveniente da una pianta tradizionale del Sud Africa (Aspalathus linearis). Il rooibos viene anche chiamato "tè rosso" per via del suo distintivo colore, che si associa ad un sapore abbastanza unico, tanto che negli studi non si è ancora riusciti a trovare un placebo efficace... ossia che abbia lo stesso gusto in assenza dei suoi fito-composti!
Ebbene, sembra proprio che la nostra potrebbe essere una buona abitudine: in uno studio pilota su un gruppo di adulti a rischio di malattie cadiovascolari (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0378874110006379), il consumo di rooibos sembra aver migliorato la loro condizione, grazie a cambiamenti nel profilo lipidico (riduzione LDL e trigliceridi, con innalzamento di HDL) e nello status anti-ossidante.
Vi consigliamo di provarlo!


UN INVITO AL "VOLONTARIATO SCIENTIFICO"

Nel nostro piccolo, cerchiamo di contribuire al mondo della ricerca scientifica anzitutto attraverso la nostra attività divulgativa, ma c'è un altro modo importante per farne parte: partecipare come volontari agli studi!
Attualmente, il nostro Carlo sta partecipando ad uno studio dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che sta indagando l'antibiotico resistenza della micro-flora intestinale rispetto a diversi regimi alimentari.
Ci "guadagniamo" l'occasione di tenere un diario alimentare per due settimane ed un test bioimpedenziometrico gratuito.
Se vi capita di notare una richiesta di partecipazione ad uno studio... Pensateci!

IL LATTE DI SOIA PER LA PREVENZIONE DELL'OSTEOPOROSI, E QUALCHE CONSIGLIO PER SCEGLIERE BENE

Stati Uniti, Adventist Health Study 2: dopo aver indagato le abitudini alimentari di oltre 300 donne, e misurato con onde ultrasoniche la loro salute ossea, emerge che il latte di soia è protettivo tanto quanto il latte vaccino rispetto all'osteoporosi.
Non è chiaro se l'effetto protettivo sia legato agli iso-flavoni della soia, alla supplementazione del calcio in questi prodotti, o (come sembra probabile) ad una combinazione di questi fattori.
I nostri consigli per chi vuole provare il latte di soia o già lo usa:
- Assicurarsi di scegliere quelli che abbiano la dicitura "con calcio" (anche da fonte algale).
- Scuotere le confezioni di cartone prima di consumarle, dato che il calcio tende a depositarsi sul fondo.
- Provare varie marche per scegliere quella che più si apprezza: a seconda di aromi e dolcificanti il gusto può variare anche radicalmente!
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3218100/
(Aggiungiamo anche che nello stesso studio, prevedibilmente, è stato constatato per l'ennesima volta che la magrezza predispone all'osteoporosi, da cui la raccomandazione di fare attenzione a condizioni di sottopeso da inadeguato apporto alimentare e mancato sviluppo muscolare)

UN AIUTO ERBORISTICO CONTRO GLI STATI D'ANSIA

Tre diversi studi hanno indicato che la Passiflora Incarnata è all'altezza della sua fama etno-botanica di ansiolitico (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2959081/), in uno dei quali con effetti equivalenti a quelli delle benzodiazepine, ma con meno effetti avversi (ossia declino della performance lavorativa come conseguenza della sonnolenza).
Ovviamente, è importante lavorare nel tempo sulle circostanze di vita che generano stati ansiosi, ma se si sente la necessità di un aiuto temporaneo e sicuro... La Passiflora potrebbe essere una scelta!

BRACCIALETTI OLOGRAFICI E PERFORMANCE ATLETICA?

Accordando gentilmente fiducia a quello che pensiamo, una nostra lettrice ci ha chiesto un parere sui "braccialetti olografici", un prodotto che ha avuto un successo clamoroso in seguito all'utilizzo di eminenti sportivi, tanto che sono ormai venduti in tutto il mondo con la pretesa di poter migliorare la performance atletica di chi li indossa, attraverso un meccanismo di "risonanza" con il "campo energetico" del corpo.
Ecco le nostre considerazioni:
- Anzitutto, possiamo come sempre partire dalla ricerca esistente, dato che studi sull'effetto di questi prodotti rispetto alla performance atletica sono già stati condotti ed ultimati... con esiti univocamente negativi:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22762695
http://www.bodyworkmovementtherapies.com/article/S1360-8592(11)00021-0/abstract
- Un paio di anni fa, la principale azienda produttrice (Power Balance) era vicina alla bancarotta come conseguenza di una causa persa, dopo la quale ha dovuto dichiarare: "Ammettiamo che non ci sono credibili evidenze scientifiche a supporto delle nostre affermazioni e pertanto siamo stati responsabili di una condotta [pubblicitaria] ingannevole".
http://www.telegraph.co.uk/sport/8238255/Power-Balance-come-clean-and-offer-refunds-after-admitting-wristbands-do-not-enhance-performance.html
Detto questo, come spiegare le variazioni di forza nel braccio che riportano le persone a cui vengono fatte fare delle prove stringendo tra le dita queste braccialetti?
A nostro avviso, andrebbe considerato, semplicemente, che stringendo il pollice con l'indice (o una delle altre dita) si vanno a mobilitare muscoli e nervi anche dell'avambraccio. In altre parole: se si prova ad opporre resistenza in questo modo, sarà sempre maggiore di quella esercitabile con le dita decontratte, anche indipendentemente dal fatto di stringere qualcosa o di stringere... un braccialetto olografico.
Insomma, personalmente spenderemmo i nostri soldi altrove 
(Per chi legge l'Inglese, c'è una simpatica recensione su Amazon:http://www.amazon.com/review/RWENKSJ6LRU05/ref=cm_cr_pr_viewpnt#RWENKSJ6LRU05)

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