+Il Giustiziere 1935+
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Notte di primavera
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Desiata notte!Nell’incanto vivi
D’un estasi ch’acqueta l’alma paga,
mentre a la nenia arcana dei tuoi rivi,
di pace un senso sovrumano vaga.
Ridon le stelle agli ubertosi clivi,
ride la luna,mentre le ombre indaga
di selve inquiete e aulenti in rai furtivi,
pur ride Gea di messi d’or presaga.
S’alza un pensier fra l’armonia infinita
di luci e murmuri,d’acque e fragranze
e brilla su le brume di mia vita
tepidamente a rinverdir speranze.
Su l’erta via ch’avevo un dì smarrita
già le Ore intrecciano serene danze.
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fine