Dopo la sua vittoria, Djokovic ha cominciato a vivere un gran bel momento di popolarità: il tennis è uno sport di classe, elegante, dà sempre l’idea di qualcosa di meravigliosamente elitario. E poi, ti mette a disposizione un fisico niente male, che al femminile si traduce in Maria Sharapova.
Dev’essere per quello che, all’indomani della premiazione, Djokovic stava già in passerella. Mica in un posto qualsiasi, poi, a Cannes, in mezzo a star del cinema e della moda che il suo nome, probabilmente, non l’avevano neanche mai sentito. Invece lui, sicuro di sé, attraversava la passerella di Fashion for Relief, la sfilata di beneficienza organizzata da Naomi Campbell per raccogliere fondi in favore della Croce Rossa giapponese e, di conseguenza, a beneficio delle vittime del recente terremoto.
Iniziativa umanitaria di gran valore, non stiamo qua a contestarlo, all’interno della quale il tennista non stava male, accanto ai modelli professionisti, con il suo completo gessato.
Del resto, il mondo della racchetta e quello delle catwalk sono sempre stati particolarmente vicini. Volete che vi ricordiamo qual era il target di riferimento per brand come Lacoste e Fred Perry ai loro inizi? O abbiamo scordato come portava lo sconfitto Nadal i jeans di Armani in quella famosa pubblicità in bianco e nero? Roger Federer, ai tempi d’oro, portava in uno spot pubblicitario un bel Rolex ed era stato definito uno degli sportivi meglio vestiti al mondo. E che dire di Serena Williams, protagonista del video di presentazione di un videogioco della serie Top Spin, censurata per via dell’atteggiamento troppo sexy?