Si chiama Danny Boodman T.D. Lemon Novecento il protagonista del testo, un nome lungo e buffo per un personaggio geniale e del tutto particolare, così come la sua storia. Pare infatti che Danny Boodman T.D. Lemon Novecento sia nato su una nave e che da lì non sia mai sceso per tutta la vita, per chissà quale strana motivazione. Il Virginian è un piroscafo che, negli anni a metà tra le due guerre mondiali, percorre regolarmente la tratta tra Europa e America, trasportando gente di ogni genere – dai ricchi facoltosi ai migranti speranzosi –, nel suo tragitto dal Vecchio al Nuovo Mondo e viceversa. Il transatlantico diventa presto famosa per la “leggenda del pianista sull’oceano” (titolo della trasposizione cinematografica del monologo, firmata niente meno che Giovanni Tornatore): un musicista fenomenale, creatore di suoni straordinari e incantatori di orecchie, una musica mai sentita prima e irripetibile.
Attraverso lo sguardo e la voce narrante dell’amico trombettista, scopriamo in un monologo serrato l’incredibile storia del pianista leggendario dal nome bizzarro. Danny Boodman T.D. Lemon Novecento è stato abbandonato ancora in fasce sulla nave, da una coppia di quei migranti speranzosi. Cresce quindi allevato da un musicista della band (che lo trova e decide di tenerlo con sé) senza mai scendere dalla nave. Eppure è come se il ragazzo avesse visto il mondo, viaggiando in prima classe a tutta velocità con i racconti dei passeggeri del Virginian come mezzo di trasporto e la sua fantasia come compagna. Curiosità e paura per l’ignoto i due aghi che lottano nella sua bussola: alla veneranda età di trentadue anni, infatti, Danny Boodman T.D. Lemon Novecento prende la decisione più importante e significativa della sua vita in formato nave, che conosce solo mari e porti (rigorosamente osservati restando a bordo). È finalmente giunta l’ora: è arrivato il momento che il leggendario pianista sull’oceano metta piede sulla terra. Scenderà dal Virginian? Oppure non scenderà?
Leggere il libro per scoprirlo, accompagnati dal sottofondo musicale del jazz del transatlantico. Poche pagine, una sessantina, ma tanta poesia: un affresco di umanità dipinto con commovente intensità.