Come promesso qualche tempo fa, in questi giorni ho fatto l'accoppiata romanzo/film, ovvero "novecento" di Alessandro Baricco e la rielaborazione del romanzo "la leggenda del pianista sull'oceano" di Giuseppe Tornare.Prima impressione: riuscire a tirar fuori un film che dura più di 2 ore da un libro di 51 pagine la dice lunga sulla compiutezza del romanzo che ho trovato incantevole, come lo sono state alcune scene del film.Il film merita di esser visto se non altro per la scena in cui Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento (il pianista/protagonista) nato e vissuto su una nave transoceanica (il Virginian) e mai sceso a terra, s'innamora di una ragazza che sta cercando di sistemarsi un ciuffo di capelli fuori posto usando un oblò come specchio, dietro quell'oblò Novecento stava incidendo un pezzo del suo infinito repertorio (convinto dall'amico trombettista). Incantato dalla giovane ragazza di origini italiane, ne esce un pezzo unico perchè il disco verrà distrutto.Il monologo di Baricco nel libro viene "interpretato" dal trobettista, vero ed ultimo amico di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento.
Incantevoli.