La poesia dell’odiosamato Baricco prende forma e consistenza, spogliandosi dei panni di una bellezza immobile per vestire quelli di una rappresentazione dinamica e incredibilmente naturale. Allegri riesce a “sporcare” al punto giusto certe frasi, a giocare abilmente con svariate sonorità, dalle più buffe alle più suadenti, travolgendo o accarezzando noi destinatari; si abbandona alla frenesia totale senza mai perdere l’energia, racconta una storia facendoci godere a ogni singolo passaggio, facendoci gustare il sapore di un ricordo che, a poco a poco, diventa quasi vivo e materiale, e non è solo più il resoconto bizzarro di un’intera esistenza trascorsa a bordo di una nave. Chiude spesso gli occhi, Allegri, per vedere scorrere dentro di sé le immagini di questa storia, come se l’avesse vissuta veramente. A occhi chiusi, sì, perché quelle parole sono state scritte apposta per lui, e vanno condivise, certo, ma mantenendole sempre più vive nell’intimità, come un segreto da nascondere gelosamente. La voce e le movenze si amalgamano alla musica, unica compagna dell’attore sulla scena: l’unica certezza che rimane, nella sua testa e nel suo cuore, quando, ormai, tutto è svanito e la memoria del passato costituisce l’unico tesoro in grado di assicurare il presente. Impermeabile, cappello e valigia: l’uomo errante che decide di fermarsi, per un po’, e renderci partecipi della straordinaria amicizia che ancora lo lega al più grande pianista che l’oceano abbia mai conosciuto. E Allegri se la merita tutta, la standing ovation finale, lui che si è donato a noi da artista, ma con la sensibilità sopraffina di un uomo e di un amico. Vero.
Per l’immagine d’apertura si ringrazia il Teatro Stabile di Torino
Novecento
di Alessandro Baricco
sulla base dello spettacolo di Gabriele Vacis, Lucio Diana e Roberto Tarasco
Scenofonia: Roberto Tarasco – Costumi: Elena Gaudio – Luci: Cristian Zucaro – Fonica: Alessandro Bigatti – Assistente tecnico: Massimo Violato
con Eugenio Allegri
Produzione: Società Cooperativa Artquarium
Torino, Teatro Gobetti, dal 16 al 22 gennaio 2012