Novembre

Da Miryam

Il riflesso frammentato del sole estivo

Ancora negli occhi narrativo

Lascia con il lento moto del tempo

Il posto ai giorni pallidi di novembre

Urla nel vuoto il vento

Fuggono le foglie dal manto

Le nuvole inseguono voli

Di pensieri migranti nelle valli

E sul calar del tempo

Dalla chiesuola attigua al pioppo

Voci di dentro infiammate

Odorano di rose bruciate

L’amor sfiora un sogno debole

D’Autunno acceso da polvere di sciabole

Nelle notti fredde ricamate

E dalla nebbia stregate