Da oggi in libreria Amin, che è volato giù di sotto di Nadia Morbelli, Giunti Editore, la nuova indagine della redattrice-detective più appassionata e ironica del noir italiano.
È una gelida sera d’inverno a Genova e Nadia Morbelli, uscita tardi dalla casa editrice, imbocca infreddolita un carrugio in discesa. All’improvviso è costretta a fermarsi: il passo le è impedito da quel che sembra un grosso sacco della spazzatura. Ma una volta vicina Nadia scopre con orrore che quel fagotto rannicchiato sul selciato è un ragazzo. Un ragazzo nero, morto. Sicuramente un clandestino. Forse un tossico. Probabilmente suicida.
Dopo lo choc iniziale, Nadia non può resistere alla tentazione di saperne di più. Insieme alla sorella del morto, brillante universitaria, avvia una personalissima indagine che la porterà a riabilitare Amin e a far luce su di fenomeno attuale e drammatico: il traffico di vaccini e farmaci scaduti o dannosi dall’Europa al Terzo mondo. Fanno da vivace contorno alle sue investigazioni l’affascinante vicequestore Prini, i genitori e le amiche del cuore, un fidanzato presente a intermittenza, il chiacchiericcio, i personaggi e i paesaggi della provincia tra Genova e Ovada. E tanta buona tavola.
Con questo secondo romanzo Morbelli si inserisce di diritto tra i protagonisti del noir italiano e del giallo femminile e d’impegno: donna emancipata, autonoma, capace di godere di tutti gli aspetti della vita, generosa negli affetti, la protagonista affronta e risolve casi legati a problemi di estrema attualità come il traffico d’armi al centro del primo episodio e – ora – del commercio clandestino di farmaci.
Dopo Hanno ammazzato la Marinin Nadia Morbelli conferma anche il suo gusto per una lingua personale frizzante, curatissima, condita con gustose parole gergali e dialettali (con tanto di glossario finale) che ne dimostra la maturità di scrittrice.
L’autrice Nadia Morbelli è non solo il nome della protagonista della serie, ma anche il nom di plume dell’autrice, che vuol restare anonima; nata a Genova, dove si è laureata in paleografia, lavora in università, è redattrice in una piccola casa editrice e collabora con diverse riviste di settore. Vive tra Genova e il Basso Piemonte, da cui parte della sua famiglia proviene. I momenti più belli della sua vita li trascorre in biblioteche polverose o viaggiando in giro per il mondo. Per Giunti è uscito il primo titolo della serie e suo romanzo d’esordio, Hanno ammazzato la Marinin.
Dal libro Tempo cinque minuti e avevamo sentito l’ululato di una sirena rimbombare fra i palazzi della strada di sopra. Poi, all’imbocco del vicolo era baluginata la luce azzurrognola e intermittente di una volante: in un lampo due poliziotti ci avevano raggiunti di corsa. Di lì in poi i miei ricordi si fanno vaghi, discontinui: i celerini chinati sul corpo di quel disgraziato... Gian Paolo che intirizzisce nella giacca di tweed... la voce roca e metallica che esce dalla ricetrasmittente... un mezzo lenzuolo bianco uscito chissà da dove buttato sul cadavere... io che rispondo non so cosa a un bel giovanotto in divisa... i suoi occhi di un celeste chiarissimo…
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