Beat - pag. 309 - € 9 - In fuga da New York, Dom Ullis si rifugia nella rinomata fumeria d’oppio di Rashid, a Bombay. È il regno di Dimple, una splendida hijra, un eunuco, che ha imparato a maneggiare l’oppio nella fumeria di Mr Lee, un ex ufficiale dell’esercito cinese che ha lasciato a Canton passioni, sventure e fallimenti. È il regno anche di una singolare compagnia di oppiomani: Newton Pinter Xavier, il pittore che dipinge quadri che grondano sesso ed eresie; Rumi, lo spilungone dal sorriso largo e strafottente; Salim, il borsaiolo alto e segaligno; e artisti, filosofi, poeti e prostitute che si immergono nelle loro mirabolanti fantasticherie aspirando oppio. Con i suoi amanti e ospiti Dimple discute di Dio e del sesso, dell’amore e del significato dell’esistenza, della crudeltà della vita e… del Patar Maar, l’assassino di pietra che uccide i poveri di Bombay, come un angelo sterminatore che cerca di mettere fine una volta per tutte alla loro miseria. Accolto entusiasticamente dalla critica e dal pubblico al suo apparire in Inghilterra e negli Stati Uniti, Narcopolis è una delle grandi opere della letteratura indiana contemporanea.«Narcopolis è tutto quello che uno si immagina, ma ha quasi timore di dire – droga, fumerie d’oppio, sesso e Bombay – lo splendore della città e la sua desolazione, i bassifondi e il miscuglio di razze, classi, religione, violenza e morte… Insomma, Narcopolis è un grande libro». The Hungry ReaderJeet Thayil è nato in Kerala nel 1959 e attualmente vive a Delhi. È uno dei più noti poeti indiani, e compositore e creatore, insieme con Suman Sridhar, del progetto di musica contemporanea Sridhar/ Thayil.
«Originale e smagliante, un thriller splendido, pieno di tensione, meravigliosamente riuscito, una scrittura degna di Paul Auster». Publishers Weekly
Scott Heim è nato a Hutchinson, Kansas, nel 1966. Ha esordito nel 1995 con Mysterious Skin, un romanzo di culto ristampato in decine di edizioni e trasposto al cinema da Gregg Araki nel 2004, in un film presentato alla Mostra del cinema di Venezia con grande successo critico e di pubblico. Nel 1997 è uscito In Awe, e per dieci anni Heim ha lavorato a Le sparizioni. VOI, quale preferite?