Terzo film (dopo Amytiville Horror e The Hounting in Connecticut) basato sulle esperienze dei ricercatori del paranormale Ed e Lorraine Warren, realmente esistiti. In questo caso la coppia aveva aiutato, all’inizio degli anni Settanta, la famiglia Perron a liberarsi e liberare la casa dal demonio. James Wan ha realizzato un film tecnicamente inappuntabile, ricco di soluzioni intelligenti che innovano un genere (l’horror soprannaturale) che sembrava ormai essere arrivato al capolinea. Veniamo proiettati negli anni settanta (ottima la ricostruzione dell’epoca) e misteriose presenze, rumori sinistri, possessioni e porte che cigolano fanno, almeno per una volta, veramente paura. Per tutti quelli che con Paranormal Activity si sono addormentati.
Caden (Hoffman) è un regista teatrale che si scopre malato. Non se ne conoscono le cause. Nel mentre vince un importante premio che gli permette di mettere in scena il più grande spettacolo teatrale di tutti i tempi. A causa della paura di morire, Caden lavora alacremente per realizzare una rappresentazione dettagliatissima della sua vita, per darle un senso attraverso l’arte. Il film testimonia la notevole capacità di scrittura di Kaufmann ma anche i limiti di una “trama” che ripropone tematiche d’inizio Novecento (basta aver letto qualche opera di Pirandello). Per cinefili.
Remake dell’omonimo film del 1981 di Sam Raimi, in questo caso produttore insieme a Bruce Campbell e Robert Tapert (rispettivamente protagonista e produttore della leggendaria pellicola). La storia ripropone tutti gli stilemi del genere splatter. È interessante rilevare come la computer grafica, il cui uso è qui veramente massiccio, riesca a rendere verosimili scene altrimenti irrealizzabili.