Due antiche spade, forgiate da fabbri rivali in un tempo in cui la storia si confonde con la leggenda. Due chiavi in grado di aprire porte che dovrebbero restare per sempre chiuse. Le porte del Paradiso e dell’Inferno, opere d’arte generate dall’ossessione di due scultori, nascoste sotto gli occhi di tutti a Firenze e a Parigi. La versione originale di Picatrix, testo magico in grado di richiamare sulla terra forze che cambieranno il mondo. Tra antichi misteri, duelli all’ultimo sangue e tradimenti si dipana una narrazione che vi terrà incollati dall’inizio alla fine. Perché il tempo sta per scadere e quella che è in gioco è la salvezza dell’umanità.
“Per la prima volta in vita mia ero in pace, nel posto giusto. Voglio che tu sappia che ti ho sempre amata, come quella mattina in quel punto perfetto di prato umido, punto di rugiada. Un liquido in perfetto equilibrio con il suo vapore. Un cuore in perfetto equilibrio con i suoi umori.” Una casa può rivelarsi protagonista più di coloro che la abitano e l’hanno attraversata nel tempo, come si è letto in tanta gloriosa narrativa anglosassone. Ma qui non si tratta di dimore infestate da fantasmi, né di mondani appuntamenti estivi in villa. Ci troviamo nell’attualità più scottante e dolorosa di una giovane donna ferita e delusa da un sentimento non così elevato e prezioso quanto aveva immaginato. Preziosa e travolgente si svelerà invece quella casa avvolta dalla campagna in pieno risveglio primaverile. Proprio qui, lontano dalla città agitata da relazioni effimere e deludenti, Margherita scoprirà segreti di famiglia per anni taciuti, in questa casa visitata da contraddizioni, universi femminili e ipocrisie di epoche lontanissime eppure vicine, sarà in grado di liberarsi di ingombranti fantasmi e incomprensioni, così da riconquistare finalmente un’altra vita, un equilibrio quasi perfetto, il suo Punto di rugiada.
"Questo è il libro che ho scritto io. Siccome l'ho scritto, ho dovuto pensare a cosa mettere sulla quarta di copertina per spiegare cosa c'è dentro. Così ho cercato di scrivere una breve presentazione in terza persona che facesse capire che è un libro fantastico, magari anche con un tono un po' autorevole come se non l'avessi scritto io -, ma ho capito subito che non sono abbastanza subdola per risultare convincente. Allora ho deciso di fare semplicemente un elenco di quello che c'è dentro: Figure - Parole - Storie di cose che mi sono successe - Storie di cose che sono successe ad altri per colpa mia - Otto miliardi di dollari - Storie di cani - Il segreto dell'eterna felicità."
Un magistrale affresco di “letteratura del margine e della frontiera”. Gli addetti alla pulizia e manutenzione di una baia molto frequentata della costa adriatica trovano, in un caldo mattino di luglio, una bambina rintanatanella cava che utilizzano come rimessa. Avrà 9 o 10 anni, non parla, è molto sporca e nessuno capisce come sia comparsa. A pochi chilometri di distanza, nel frattempo, il loro datoredi lavoro cerca con disperata lucidità un modo per evitare il fallimento dell’impresa. Mirco,giovane di buona famiglia soffocato dalle aspettative altrui, Fausto, in perenne conflitto con il mondo, Lucio, lavoratore meticoloso e marito previdente, e Carlo, silenzioso e solitario,ognuno con il suo vissuto e avvezzi per scelta o per necessità alla mera meccanica dei gesti, non possiedono le parole per rispondere alla domanda più semplice: cosa fare di quella bambina? Mentre nelle banche e nella mente accelerata del loro principale si gioca il destinodei quattro, la banale decisione di rendere al mondo esterno la bambina rimane sospesa, ostacolata dagli eventi e dal desiderio di trattenerlalì, nella cava in cui, per ragioni diverse, ognuno di loro sembra aver recluso la propria esistenza. Sarà il destino, nell’arco di un solo giorno, a incrociare le scelte dell’imprenditore a quelle dei suoi dipendenti, e a decidere per tutti. “Mito della caverna” contemporaneo e all’ombra di un monte che è da inscrivere, per la sua presenza scenica, tra i protagonisti del romanzo, i quattro spazzini si fanno simbolo di un’umanità contemporanea priva di punti di riferimento, le cui “storie di niente” possono trovarenuovo senso solo se affidate con coraggio alla parola dell’altro e se pronte ad accogliere lo spiraglio di luce rappresentato dall’improvvisoarrivo della bambina.