Questo credo che verrà ricordato come il 'post del ritardo'. Il che non testimonia che il mio blog è incinto [scusate, se non facessi battute orride non sarei io] ma che la mia vita è segnata da imprevisti, a volti grandi a volti piccoli. Stavolta per fortuna è toccato a quelli piccoli. Perché non solo questo film dalle mie parti è stato proiettato quando ormai manca poco alla distribuzione in dvd, ma ieri c'è stato anche il Kate Winslet Day, quindi ho dovuto far slittare la recensione a oggi. Insomma, tutti i fattori erano messi affinché questo film venisse recensito col più largo ritardo possibile. E pensate che inizialmente non doveva essere recensito affatto, ma per fortuna i compari della pizza mi hanno chiamato per un uscita perché [Odino non sa come] lo proiettavano di sera e ad orari decenti in un cinema vicino a casa nostra. Quindi dai, accontentiamoci del male minore. E poi l'attesa di una gustosa recensione migliora il suo ottenimento, né?
Il gruppo di maghi viene contattato da un misterioso individuo, che dona loro un compito. Un anno dopo diventano famosissimi col nome de I Cavalieri, organizzano dei sontuosi spettacoli di magia con tanto di rapina annessa. A causa di ciò un agente dell'FBI si muove sulle loro tracce. Ad aiutarlo, un'avvenente agente francese dell'Interpol.Per quanto il mio snobismo alle volte sappia raggiungere livelli a dir poco inumani, ogni tanto mi pace concedermi qualche pellicola di puro svago. Perché le riflessioni possono far bene alla mente umana, ma a lungo andare rischiano addirittura di danneggiarla, lo dico per esperienza. Questo non vuol dire che bisogna scegliere da che parte stare, ma che per come tutte le cose bisogna saper prendere un po' dell'uno e un po' dell'altra, senza mai dover esagerare, ma trovando quindi la giusta via di mezzo. E notate, i blockbuster non sono un male assoluto, anzi, se fatti con una certa intelligenza possono diventare arte essi stessi. Non è la sorte però che viene riservata a questo film, anche se a fine visione rimane una sensazione di leggerezza e divertimento non indifferenti, che fanno intuire di non aver sprecato due ore di vita. La trama è simpatica e si muove su dei binari molto solidi e adrenalinici, ci sono un sacco di battute graffianti e di situazioni imprevedibili che danno più di un colpo di scena. Ci sono ovviamente le dovute ingenuità, come la risoluzione di alcuni trucchi impossibili da effettuare senza l'ausilio della CG (e quindi inattuabili nella realtà) che fanno perdere credibilità al tutto, insieme a de piani molto elaborati ma che ancora mi chiedo se sia possibile realizzare con delle misere energie umane, ma sono tutte cose ben disposte in quella che è la finzione cinematografica e che favoriscono uno spassoso divertimento mai banale o stupido. Il genere di film 'leggero' che fa per me perché ha tutto quello che serve per un divertimento classico e ben moderato: azione, dinamicità, un mistero di base da risolvere e battute a raffica. Infatti nella sceneggiatura (scritta a sei mani da Ed Solomon, Boaz Yakin e Edwar Rincourt) più che i vari spettacoli di magia mi hanno davvero stupito i dialoghi brillanti e davvero ben gestiti, che non si limitano alla classica frase fatta da film action ma che riescono a intessere delle discussioni davvero esilaranti e ottimamente orchestrate. Se la cava egregiamente anche la regia del francese Louis Leterrier, già famoso per delle pellicole action [pure lui fa parte dello squadrone Marvel con L'incredibile Hulk], che qui mantiene fede al suo mestierantismo mettendo la macchina da presa sempre nelle posizioni giuste e favorendo in maniera funzionale lo svolgimento di una storia intricata quanto basta per divertire senza dover mai spegnere il cervello. Non si cerca mai la soluzione più artistica, bensì quella più spettacolare senza mai dover eccedere nella volgarità tamarra e dando maggior inflessione all'idea che smuove il tutto piuttosto che alla sua conseguenza. Una cosa che dovrebbe essere scontata ma che ai giorni nostri, dove i pixel hanno maggior importanza del cuore, risulta notevole. Segna le sequenza in maniera davvero epocale l'esaltante colonna sonora di Bryan Tyler (si vedano cose come Iron man 3 e John dies at the end) che, pur non eguagliando i fasti di un Hans Zimmer o la meraviglia di un John Williams, si fa davvero notare. Ma la vera magia qui è il cast di stelle, capitanato da un Mark Ruffalo [che col regista ha condiviso l'immagine di Hulk, ma nel The Avengers di Whedon] insospettabilmente incattivito e dalla tarantiniama Melanie Laurent, dolcissima e algida come sempre. Fantastici Jesse Eisengerb, Woody Harrelson e Isla Fisher nei panni dei maghi - insieme all'esordiente Dave Franco, fratello del più celebre James. Ma pure i veterani Michale Caine e Morgan Freeman fanno la loro discreta parte, soprattutto quest'ultimo dato che si allontana dal ruolo di buon negro dal cuore d'oro.Unico vero neo è la prevedibile love story finale e il fatto che un particolare del grande piano, sempre verso la fine, venga solo accennato. Per il resto un divertimento spassoso per tutti che mi sento di consigliare.Voto: ★★★