E sono l’élite della magia e dell’illusionismo mondiale.
Sono talmente bravi che durante un loro spettacolo a Las Vegas hanno rapinato una banca a Parigi.
Ma come hanno fatto?
Sarà compito dell’FBI e dell’Interpol smascherare gli illusionisti. Perché dietro alla magia c’è sempre un trucco più che razionale…
Mentre voialtri vi state spippettando su quanto sia bello, figo, fantastico e mostruosamente robotico Pacific Rim (devo attendere qualche altro giorno per andare a vederlo anch’io), oggi parliamo di quello che tecnicamente dovrebbe essere l’altro film clou della programmazione cinematografica italiana della settimana: ovvero “Now You See Me”. Che nell’italico stivale aggiunge “I maghi del crimine” al titolo originale.
Via il dente, via il dolore: Now you see me non raggiunge le vette di The Prestige (che per quanto mi riguarda rimane il film più bello e interessante di Nolan), né il finale destabilizzante di The Illusionist.
Ma è una pellicola decisamente interessante, godibilissima e molto, molto divertente.
Il cast è stellare, i grandi nomi si sprecano: Mark Ruffalo, Michael Caine, Morgan Freeman, Jesse Eisenberg e le due belle topolone Isla Fisher e Mèlanie Laurent.
Forse i loro personaggi sono un po' stereotipati, ma si passa volentieri sopra, dato che sanno come accattivare la simpatia dello spettatore.
E i "buoni" dell'FBI, e i "cattivi" maghi/ladri/truffatori.
La magia dell'illusionismo si unisce a quella del furto. I Quattro Cavalieri mettono insieme un numero di giochi di prestigio strepitosi, che (per nostra sfortuna, sì) ci verranno svelati.
Perché quando sveli il trucco di una magia, è sempre un peccato.
Soprattutto quando la magia è potente.
È un film che si fa davvero guardare con gusto, quello di Louis Leterrier, autore di film di culto tra gli appassionati di genere come Danny the dog e Transporter. Ma ricordiamoci che ha diretto anche il buonissimo reboot di Hulk (ne parlammo QUI), e il remake di Scontro tra Titani, stroncato dalla critica (più per colpa di una sceneggiatura insulsa che non per la regia, che a tratti comunque regalava scene interessanti – sì, a me quella del “Kraken” non era dispiaciuta).
Alcuni si strappano già le vesti sul fatto che la pellicola di Leterrier stia incassando molto nel Belpaese, di più di Pacific Rim, a quanto sembra.
In realtà, come sostiene anche quel cacacazzo di Cavernadiplatone, l’Italia è un paese dove roba come thriller, gialli, e film di “questo” genere tirano molto. Sarà anche il fascino del male, o il fatto che in molti sono attratti dal fatto di voler commettere qualche crimine e passarla liscia (d’altronde il nostro Paese ci ha abituati anche a livello istituzionale, no?).
Il bello del film, il suo pregio, è che è davvero tutta una grande magia, tutta una grande “finzione” spettacolare dall’inizio alla fine. Come nei migliori giochi di prestigio, niente è come sembra. E quando i Quattro Cavalieri attirano l’attenzione su qualcosa…beh, la magia si svolge altrove.
Il ritmo è serratissimo, lo spettacolo è assicurato.
Il finale – almeno per me – è stato abbastanza facile da sgamare. Quella che doveva essere il colpo di scena totale/tombale si è rivelata l’ovvia conseguenza di tutto. Basta prestare un po’ attenzione alla pellicola, aguzzare bene gli occhi e aprire le orecchie, e grazie a un paio di battute e un paio di scene “strane” capirete anche voi il gioco di prestigio.
Se non ci riuscirete…meglio.
D’altronde il numero finale del mago è sempre il migliore.
Andatelo a vedere, se vi capita.
Tanto Pacific Rim l’avete già visto, quindi…