La sentenza, ribaltando una precedente decisione del Tar, stabilisce che la diversità uomo-donna è la connotazione ontologica del matrimonio.
“Nelle motivazioni - sostiene Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay - si percepisce una resistenza culturale, e poi giuridica, a considerare le coppie di gay e di lesbiche al pari di tutte le altre. La sentenza, insomma, ha un retrogusto pilatesco, perché tenta di deresponsabilizzarsi rispetto a un tema cruciale; nel contempo però i giudici non dimenticano di sottolineare che è la politica ad essere la grande latitante e a non permettere al nostro Paese il passo avanti che renderebbe insindacabile il riconoscimento delle coppie formate da persone dello stesso sesso”
Carlo Giovanardi (senatore del Nuovo Centro Destra) chiede il ritiro del ddl Cirinnà mentre Franco Grillini, esponente storico della comunità lgbt, sottolinea l’assenza di terzietà di Carlo Deodato, giudice del Consiglio di Stato estensore della sentenza
“è un simpatizzante di Comunione e Liberazione e nel suo profilo Facebook pubblicizza link e si schiera con le iniziative delle Sentinelle in piedi”