Un piccolo sunto dei passaggi salienti è già stato fatto dal sito Agoravox, che sul tema propone anche un piccolo quiz sugli sponsor della Fondazione Veronesi che, confesso, non avevo mai visto e, apro parentesi, permettetemi di dire… me’cojoni!!!
Chiusa parentesi, volevo comunque tranquillizzare chi non avesse letto l’intervista che relativamente al vero problema, quello dello smaltimento delle scorie radioattive, non c’è problema, infatti [cito]:
«… Si tende a individuare un unico sito per Continente. In Europa ci sono tre soluzioni allo studio, tutte fuori dai nostri confini. Ma il punto vero è che le scorie sono sì un problema serio e costoso, ma non devono spaventare…»
In un’altra intervista ha parlato di nuovi spot per “sensibilizzare” e informare e mi spavento. Il nostro è un paese sensibile alle immagini più che ai fatti questo, dovremmo averlo capito. Chissà che a breve non ci tocchi sentire parlare, come già per i cassonetti ed i tralicci, di “centrali d’autore” o non ci si ritrovi davanti a spot del tipo “Nucleare, il futuro ti viene incontro” (metti un po’ di gnocca e tutto torna sempre) o ancora a spot che parlino di un “luminoso, caldo e romantico futuro”. Come andrà a finire, Battisti insegna, lo scopriremo solo vivendo.
Per ora rimane l’unica certezza ovvero che in Italia gli “orsi famosi” o “splendidi giganti” (*) che dicono cazzate, da oggi ce ne sono almeno due!