Nucleare: le presunte certezze degli intellettuali, le domande dei cittadini

Creato il 11 aprile 2011 da Pdigirolamo

Chi ha sfogliato i due principali quotidiani nazionali di domenica scorsa si è potuto fare un’idea di quale sia il livello dell’informazione in Italia a proposito della cosiddetta “questione nucleare”. Sia la Repubblica che il Corriere della Sera hanno dato spazio a due noti intellettuali e alle loro posizioni antinucleariste, forse cercando un facile consenso ma certamente tralasciando la necessità di informare correttamente i propri lettori.

La Repubblica ha pubblicato un’intervista allo scrittore tedesco Günter Grass con il titolo “Fermiamo il nucleare, si rischia la catastrofe” in cui l’ex premio Nobel si lancia in un’intemerata contro quelle che lui chiama “lobbies nucleariste”, che a suo dire terrebbero in pugno i governi di mezzo mondo spingendo il pianeta sull’orlo del baratro.
Per rafforzare il concetto si spinge a paragonare la situazione odierna alla Repubblica di Weimar, sostenendo che fu la mancata partecipazione dei cittadini a consegnare la Germania al nazismo e che oggi è necessario non ripetere lo stesso errore, pena la perdita di democrazia a livello mondiale.
Ma, come detto in precedenza, anche il Corriere della Sera ha voluto “contribuire” al dibattito attraverso la ripubblicazione di un articolo scritto da Raffaele La Capria nel 1979, all’indomani di una visita alla centrale nucleare di Caorso. La quale viene paragonata dall’autore al Labirinto di Minosse, mentre sembra piuttosto una sorta di Leviatano dotato di vita propria e capace di fagocitare gli uomini e le loro intelligenze, al punto che l’occhiello recita “gli addetti apparivano tranquilli ma era difficile non provare un forte senso d’inquietudine”.

E così, pubblicando gli autorevoli interventi di due noti intellettuali, la Repubblica e il Corriere pensano di aver esaurito il proprio dovere nei confronti dei lettori. Ma è proprio uno dei lettori del quotidiano di via Solferino a lanciare un appello in favore di un’informazione più completa e più corretta. Sempre ieri infatti, il signor Cristiano Martorella ha inviato una lettera in cui chiedeva (soprattutto al governo) una maggior diffusione delle tesi nucleariste, perché il referendum del 12 giugno sia una consultazione basata sulla conoscenza e non “una fuga dettata semplicemente da fattori emotivi”.
Penso che, per chi la vuole capire, questa sia una grande lezione di vera partecipazione alle vicende del paese. E che alcuni giornalisti farebbero meglio a interrogarsi sulle vere domande che i cittadini si pongono, anziché spacciargli certezze prestabilite ammantate da una presunta intellettualità.



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