Ieri sera mentre guardavo un film girato a Roma e ripensavo a quanto bella fosse la città eterna, mi è tornato in mente il fatto che noi italiani potremmo tranquillamente vivere di turismo e cultura, ma guarda te della cultura non si interessa nessuno perché “con la cultura non si mangia”. Me l’avessero spiegato prima mi sarei evitata mille anni di scuola pubblica.
Questo fatto, questa contraddizione, l’essere circondati dalla storia e sbattersene le palle mi ha fatto tornare in mente varie contraddizioni che attanagliavano il mio paese d’espatrio l’India. Si lo so ultimamente sono fissata con l’India ma in qualche modo devo stemperare questa ansia da probabile partenza.
Ci sono tre bellissime contraddizione che sono proprie dell’India.
La prima, non smetterò mai di ricordarla, è la migliore, l’India è la più grande democrazia del mondo. Se vabbè è inutile mostrargli come con un euro riesci a corrompere la polizia, inutile mostrargli quanta gente viva con meno di un euro al giorno. Loro a sta roba della democrazia ci credono veramente. In realtà è anche una bella cosa perché grazie a sta balla della democrazia loro sono super patriottici, e un po’ di patriottismo non fa mai male, farebbe bene anche a noi italiani che sappiamo le battute di Fantozzi a memoria e non conosciamo l’inno nazionale.
La seconda è la mia preferita, durante le ultime elezioni è stato deciso di istituire il terzo genere, in pratica il transgender è riconosciuto dallo stato. Quando vai a votare puoi barrare la casellina maschio, femmina o transgender. Jenial, bellissimo, avanguardia pura per noi italiani visto che qua i gay a momenti vengono ancora bruciati nelle piazze. Si, avanguardia pura se non fosse per il fatto che l’omosessualità è considerata ancora un reato. Non è mitico?! (quanto fa anni 90 dire mitico?) gay no transgender si. Poi è vero anche che il transgender era visto come una sorta di stregone quindi è sempre stato trattato con un occhio di riguardo, ma il povero gay perché non può godere degli stessi diritti? Boh. In pratica ho letto un articolo in cui i transgender erano felicissimi e le ragazze lesbiche si dovevano nascondere.
La terza, la mia preferita in assoluto, è la regola riguardante gli abiti. Allora, sei stato in India saprai di certo che di giorno le donne indiani con vestiti scollati non esistono. Di sera esistono, ma di giorno no. Anzi a me una tizia mi ha detto che da loro queste cose non esistono, io l’ho invitata a venire in alcuni locali per vedere di persona che anche le indiane indossano le minigonne, anche più corte delle mie, ma lei come si dice in veneto “a ga fatto recie da marcante”. In poche parole ha fatto finta di niente. Bene, di giorno anche con trenta gradi ti devi vestire come se fossi in montagna in autunno, e mentre tu sudi come una bestia e arranchi verso casa vedi passare gente nuda. LO GIURO! Nuda, come nel reality nudi e crudi, completamente nudi. Gli altri indiani li evitano e secondo me non li vedono neanche, io più di una volta mi sono fermata quasi in mezzo alla strada completamente basita, e mi sono sentita anche una maleducata, infine fissare una persona nuda non è buona educazione!
Beh insomma se state per recarvi in India preparatevi a grandi sconvolgimenti, grosse contraddizioni, persone nude, colori, odori e mucche che vagano come se fossero cani randagi. Lo so è difficile da immaginare ma io so che potete farcela!