QUALCOSA
La strada che attraversava tutto il paese veniva chiamata con più nomi: dell'asilo, della chiesa, della farmacia, di sopra, statale, sessantasette, nazionale, tosco romagnola; aveva il fondo di ghiaia d'Arno, ricoperto da un manto che diventava fango quando pioveva e polvere nel periodo asciutto. Quando le suore uscivano per recarsi a messa percorrevano, per il primo tratto la via dell'asilo, per il secondo quello della chiesa. Mentre camminavano non vedevo le sette-dodici singole figure, ma solo un grande nugolo nero che scivolava a mezz'aria e, risaltando nel bianco della polvere, m'incantava fantastico. All'asilo delle suore andavo volentieri: erano bardate dal capo ai piedi e con la veste nera mi apparivano uguali alle mie nonne che portavano sempre una lunga veste scura fin sotto ai piedi, il grembiule nero, l'immancabile pezzuola nera che copriva il capo fin quasi sugli occhi e, legata sotto al mento, faceva sparire anche la bocca. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
S A V I E A T T E N Z I O N I
(parte)
Il nostro mercato d'affari di valore è l'antico
l'ambiente naturale ci dona il lavoro pulito
l'arte geniale esalta l'ospitale carattere italico
gioioso attrae turisti tutti i popoli del mondo.
-Renzo Mazzetti-
(domenica 16 settembre 2012)
Vedi:
LA CONTAMINAZIONE (7 dicembre 2015)
NUVOLO BIANCO (11 settembre 2013)