Le coincidenze sono sorprendenti, a volte fanno quasi paura.
La città è così grande, kilometri e kilometri di asfalto, palazzi e vestiti stesi tra i balconi, e non avrei mai detto che avrei incontrato quegli occhi oltre le strisce pedonali che stavo attraversando.
La pioggia, una conferenza saltata, bus in ritardo, insomma.. non avrei mai dovuto essere lì, se tutto fosse andato liscio non l'avrei mai incontrata.
Per mesi mi sono chiesta come avrei reagito trovandola inaspettatamente sulla mia strada, a volte c'era la paura di non saper che fare, che dire.
Quando condividi un pezzo della tua vita con una persona e poi, tutt'a un tratto, si taglia qualsivoglia tipo di rapporto sociale ti manca un po' l'aria. Poi reagisci, fai finta di reagire, e ti convinci a non pensarci più.
Prima che succedesse tutto questo mi dicevo "beh, è proprio vero che 'a volte ritornano', continuo a pensarla nonostante a lei non importi più nulla".
Quando si sono incrociati i nostri occhi però ho sentito una sensazione strana, come quando ritrovi un giocattolo di quando eri bambina e sorridi, ma non ti emoziona al punto di piangere. Non mi ha emozionato, ecco. E non immaginavo che avrei reagito così.
Però, quando due persone condividono tutto, veramente tutto, si conoscono alla perfezione e quello che ho visto io in quegli occhi probabilmente non sarebbe riuscito a vederlo neanche sua sorella. C'era tristezza, dispiacere, forse sorpresa. Alcune storie, si sa, non dovrebbero mai finire. Eppure finiscono. E lasciano un cratere.
Mi fa piacere sapere che non mi hai dimenticata.