Ovviamente leggendo questo breve romanzo non sarà facile riconoscere il John Williams che tutti noi conosciamo grazie a Stoner, se quindi pensate di comprarlo aspettandovi qualcosa di simile, evitate. Per apprezzarlo bisogna tenere bene in mente che:
- Williams lo scrisse a vent’anni
- Lo aveva disconosciuto e scartato con nessuna intenzione di pubblicarlo
Detto ciò, io l’ho apprezzato. Sicuramente è una scrittura difficile e queste 130 pagine si voltano stancamente e quasi con sollievo; il vero motivo credo stia nel fatto che l’autore riesca perfettamente a creare un’atmosfera densa e pesante con un protagonista particolare, diverso da tutti gli altri, che vive la sua solitudine in maniera disarmante e toccante allo stesso tempo. Arthur, questo il suo nome, si aggira svogliato alla ricerca di un significato nascosto, di qualcosa che gli sfugge senza sapere bene cos’è. Sarà in una notte annebbiata dai fumi dell’alcol in compagnia di una bellissima sconosciuta che i demoni del passato riaffioreranno con un terribile ricordo d’infanzia e piomberanno addosso ad Arthur con tutta la loro violenza.
Capisco perché nel web grondino recensioni negative, il lettore, proprio come Arthur, annaspa leggendo questo libro, gli manca quasi il respiro e soprattutto all’inizio non capisce bene cosa stia succedendo di fronte ai suoi occhi. Voglio pensare che sia stato un effetto voluto da Williams, e visto la grandezza che ha ottenuto successivamente, credo proprio sia così. Per comprendere davvero questo romanzo/racconto bisogna aver provato almeno una volta quella sensazione angosciante di solitudine. Lo consiglio a chi vuole una lettura profonda e ama gli stili un po’ alti, a tratti quasi deliranti e con descrizioni brevi ma ricche e voluttuose insieme.
Voto: ★★★✰✰ e mezza!
♫♪ Isolation – Joy Division
Nascosto in quella silenziosa intimità, in quell’oscuro oblio, il passato poteva ancora raggiungerlo? Il raggio sottile, il pungolo di quei ricordi odiosi, sarebbe riuscito a diradare le ombre, e a trasformarsi in un arpione di luce accecante, per lacerare la sua memoria come carne viva?