Qui, nelle sue limpide acque, uno straordinario esemplare di Tartaruga Liuto, del peso di circa tre quintali e mezzo, si è impigliata in cime di attrezzi da pesca. L’avvistamento dell’animale in difficoltà è avvenuto sabato scorso proprio da parte dell’equipaggio di servizio informazione e sensibilizzazione ambientale per l’Area Marina di Alghero, i cui i collaboratori sono tempestivamente in tervenuti insieme alla motovedetta della Guardia Costiera.
La squadra constatava subito che la tartaruga marina era in serie difficoltà, avendo il capo e la pinna anteriore sinistra avvolte tra la cima delle reti, e, a stento, riusciva a risalire in superficie per respirare soltanto a prezzo di notevoli sforzi. Alla presnza di altri operatori intervcenuti sul posto, si decideva di intervenire immediatamente con un’ immersione per liberare innanzi tutto l’animale e poterla trasportare al Centro di prima accoglienza. Così con la professionalità degli operatori nel gestire la situazione ed i notevoli sforzi l’animale è stato liberato dal cordame , scongiurandone così la morte per annegamento e restituendolo alla sua vita solitaria negli abissi del mare Mediterraneo.
Animale molto riservato, infatti, vive nei mari caldi e temperati, in alto mare e si avvicina alle coste per riprodursi e cacciare. La Tartaruga Liuto è la più grande tartaruga esistente; anche se, comunque, in realtà non supera mai i due metri di lunghezza e i 600 kg di peso, rappresenta l’unica specie vivente della famiglia dei Dermochelidi, la stessa che annovera varie specie fossili dell’Eocene.
Il carattere peculiare della Tartaruga liuto deriva dall’assenza di un carapace osseo, al suo posto invece ha una pelle simile al cuoio supportata da piccole placche ossee, ricoperto da pelle cuoiosa e liscia e percorso da creste longitudinali. Sul dorso il colore predominante è nerastro o bruno scuro con macchie chiare, il suo becco è piccolo corneo e a forma di w.
Non si hanno notizie di nidificazione in Italia e pochi sono stati sin’ora gli avvistamenti nel nostro mare Mediterraneo ricordiamo un esemplare, trovato il 17 febbraio scorso sulla spiaggia di Capo Rossello( Agrigento); uno trovato morto il 6 giugno 2011 di Puntavagno (Genova) ed infine l’ultimo spiaggiamento ai primi d’agosto nel mare dell’Isola d’Elba.
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