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Nuoto – La sfida estrema di Lewis Gordon Pugh: nuotare ai piedi dell’Everest

Creato il 06 maggio 2010 da Sport24h


Il prossimo 22 maggio il nuotatore ecologista si tufferà nelle acque gelide del lago Khumbu, creatosi ai piedi dell’omonimo ghiaccio himalaiano a quota 5300 metri per denunciare gli effetti del riscaldamento globale del pianeta. Una nuotata di un chilometro vestito solo con un costume, una cuffia e un paio di occhialini.

Nuoto – La sfida estrema di Lewis Gordon Pugh: nuotare ai piedi dell’Everest
L’evento, che viene promosso sotto la titolazione di Pick n Pay / SAP Everest Challenge, mira a sensibilizzare i potenti del mondo sui cambiamenti climatici che il pianeta sta subendo ogni giorno. Lewis Gordon Pugh nuoterà il prossimo 22 maggio nelle acque gelide del lago ai piedi del ghiacciaio Khumbu a quota 5300 metri, con l’obiettivo di coprire la distanza di un chilometro.

«Questi territori non sono solo ghiaccio, sono una vera fonte di vita perché forniscono acqua ad un quinto della popolazione mondiale – ha commentato Pugh alla presentazione del progetto – e la regione himalaiana dell’Hindu Kush ha registrato negli ultimi anni un innalzamento di un grado centigrado, generando un rapido scioglimento dei ghiacciai». Infatti interi ghiacciai sono completamente scomparsi e, per esempio, il lago Imja, dove Pugh si allenerà nel prossimo periodo, si è formato recentemente a causa dello scioglimento dell’omonimo Imja Glacier. «Noi dobbiamo fare tutto il possibile per aumentare la consapevolezza del problema generato dal surriscaldamento del pianeta» ha aggiunto Pugh.

E non è solo un problema del mondo occidentale. «Le popolazioni di Asia e Africa stanno già vivendo sulla propria pelle i cambiamenti del clima – ha concluso Pugh – e noi tutti viviamo in un ambiente globale dove ciò che succede da una parte del mondo avrà ripercussioni da qualche altra parte».

Ecco perché l’iniziativa di Lewis Gordon Pugh può avere una ricaduta mondiale, che superi i confini nazionali e che tocchi la sensibilità di ogni abitante della Terra.

E da oggi si possono seguire gli sviluppi dell’impresa di Lewis Gordon Pugh all’indirizzo www.facebook.com/speedo dove chiunque abbia a cuore le sorti del pianeta potrà esprimere la propria opinione. Sempre più fans seguono Lewis sui social network, quali www.twitter.com/lewispugh o Facebook (lewisgordonpugh).

La storia sportiva di Lewis è davvero interessante e costellata di imprese originali e dall’alto impatto mediatico.

Nel 2006 Pugh nuotò per l’intera lunghezza del Tamigi, oltre 350 chilometri, per evidenziare gli effetti della siccità nel Regno Unito.

Nel febbraio del 2007 attraversò a nuoto la larghezza dell’arcipelago delle Maldive, pari a 87 miglia, per richiamare l’attenzione del mondo sull’innalzamento del livello del mare in quella parte di Oceano Indiano.

Non pago, nel luglio dello stesso anno si trasferì al Polo Nord dove nuotò per mille metri in un tratto di mare dove il ghiaccio polare si era sciolto: un chilometro di bracciate in poco meno di 19 minuti con l’acqua che segnava la temperatura di 1,7°C per denunciare ancora una volta gli effetti del riscaldamento globale che determinano lo scioglimento della placca polare.

Altre imprese hanno costellato la carriera ecologista di Lewis Gordon Pugh fino al gennaio 2010, quando in occasione del World Economic Forum è stato nominato “Young Global Leader”  in riconoscimento del suo “impegno sociale e per il contributo dato con leadership ispiratrice”. (com stampa)


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