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Nuoto: super Italia nello stile, il focus sui migliori

Creato il 08 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il Mondiale di nuoto in corta di Doha si è chiuso ieri pomeriggio dopo cinque giornate molto intense di competizioni, quarantasei titoli assegnati e una valanga inaspettata di record mondiali (23) e, nel nostro piccolo (ma neppure troppo), italiani (21). Il medagliere complessivo alla fine parla portoghese, poiché il Brasile, guidato dai giganti Cesar Cielo e Felipe França, è stata l’unica nazione in grado di portare a casa sette ori, scalzando dal primo posto gli Stati Uniti, che erano la principale potenza da tre edizioni consecutive e che in questa rassegna si sono dovuti accontentare di due soli titoli, a fronte dei 33 conquistati a cadenza biennale tra il 2008 ed il 2012. I nordamericani hanno totalizzato 17 medaglie, comunque il miglior bottino complessivo, ma con pochissime punte di valore ed un Ryan Lochte senza successi individuali per la prima circostanza dai Mondiali in vasca lunga di Montreal 2005, ovvero da inizio carriera.
L’Italia, con la squadra rinnovata alla prima prova intercontinentale, risponde alla grande con sei prestazioni da podio, che andremo ad analizzare più a fondo dopo aver ritratto i grandissimi dominatori della manifestazione: quattro ragazzi, tre ragazze e un gruppo di fanciulle che ha impressionato riscrivendo la storia dello stile libero nella piscina da 25 metri.

Partiamo, con criterio meritocratico, da chi si è messo più volte al collo il metallo più pregiato, ed è un nome sorprendente: Felipe França da Silva, ranista verdeoro conosciuto fino ad una settimana fa più per le sue forme poco ortodosse, diciamo pure sovrappeso, che per le prestazioni in acqua, ma che ha conquistato la doppietta 50 e 100 metri nel suo stile (battendo la nuova sensazione britannica Adam Peaty, a cui sono andati due argenti) ed ha trascinato tutte le staffette miste del suo paese ad un tris incredibile: 4×50 e 4×100 maschili e 4×50 mista di genere, con l’aggiunta del record del mondo nella prima di queste.

Dopo i cinque ori di França, non si può sorvolare il fenomeno Chad le Clos, che per il ritiro, non si sa ancora quanto parziale, di Michael Phelps si è ritrovato dominatore del delfino. Lo dimostra inequivocabilmente il tre su tre sui 50, 100 e 200 metri, con primato mondiale nella distanza intermedia, a cui va aggiunta la vittoria a sorpresa di inizio manifestazione sui 200 stile libero. A ventidue anni, il sudafricano è già il vero nuovo personaggio globale del nuoto.

Il miglior europeo in campo maschile è stato invece Florent Manaudou, fratello di Laure, grande ex rivale di Federica Pellegrini; il suo palmarès torna in Francia arricchito di sei medaglie, ovvero i tre titoli sui 50 stile libero, 50 dorso e nella 4×100 stile libero, gli argenti sui 100 sl e nella 4×50 mista maschile ed il bronzo nella 4×100 mista uomini. Il segno lasciato in Qatar dal già campione olimpico a Londra è ancora più evidente grazie ai record del mondo abbattuti nelle due gare individuali vinte, che ne fanno uno degli sprinter più decorati degli ultimi anni.

Non potevamo infine dimenticare Cesar Cielo, l’altra colonna del Brasile, anche lui vincitore di cinque medaglie. Sono tre ori, 100 stile libero, sopravanzando Manaudou stesso, e 4×50 e 4×100 miste maschili, e due bronzi, 50 stile libero e 4×50 sl mista. Con questi risultati, il fuoriclasse paulista ha raggiunto dieci medaglie nei Mondiali di nuoto in vasca corta e dodici ori tra Olimpiadi e Mondiali di entrambi i tipi.

Una nota a parte la merita Ryan Lochte, che resta il nuotatore salito più volte (otto) sul podio, ma con un solo titolo, la 4×200 stile libero. Le sfide individuali lo hanno visto sconfitto su tutti i fronti, come non era mai accaduto: argento sui 200 misti, in cui era stato campione nelle ultime quattro edizioni, vinti dal giapponese Hagino, e sui 200 dorso, andati al polacco Kawecki; bronzo sui 200 stile libero e sui 100 misti, in cui si è pure visto sfilare il record del mondo da un maestoso Markus Deibler, salvatore della spedizione tedesca. A Istanbul due anni orsono aveva terminato con sei ori, un argento ed un bronzo. A Doha un oro, quattro argenti e tre bronzi. In attesa di rivedere il coccodrillo al meglio, ammiriamone comunque i numeri impressionanti, in continuo aggiornamento ad ogni appuntamento: 38 medaglie (21/10/7) in sei edizioni di Mondiali di nuoto in corta e 72 (41/17/14) totali contando anche Giochi olimpici e Mondiali in lunga.

Il mazzo del settore femminile ha invece presentato tre assi pigliatutto, che si sono accaparrati nel complesso 11 successi individuali sui 17 disponibili e otto primati mondiali, e un poker fantascientifico di donne, le stileliberiste olandesi, che ha conquistato altri cinque ori.
Il primo asso, da otto podi, si chiama Katinka Hosszu. L’ungherese, punzecchiata dalla doppia sconfitta del primo giorno, si è trasformata nuovamente nella iron lady che tutti gli addetti ai lavori conoscono. Una macchina inarrestabile, dalle prestazioni che paiono anticipare di decenni quello che una nuotatrice potrà essere in grado di fare. Otto medaglie individuali, un bottino da lasciare a bocca aperta. Spalancata, se si aggiungono i quattro record del mondo in tutte le specialità in cui si è laureata campionessa: 100 e 200 misti e 100 e 200 dorso, per di più con il muro dei due minuti sfondato in quest’ultima gara (1:59.23). I posti d’onore sono giunti nei 200 farfalla, nei 200 stile libero e nei 400 misti, mentre l’unica prova nella quale due avversarie le sono state superiori è quella dei 50 dorso. Il conto degli allori ormai è imbarazzante: sebbene manchi ancora un podio olimpico, sono 43 quelli internazionali (19 mondiali e 24 europei), comprendenti ben 22 medaglie d’oro (9 mondiali e 13 europee).

Mireia Belmonte Garcia, dopo il botto della prima giornata, ha confermato il suo grande stato di forma chiudendo con quattro ori individuali (400 e 800 stile libero, 200 farfalla e 400 misti) e due record del mondo, ma anche con un’eliminazione prematura dai 200 misti, che ha macchiato la sua settimana e ci ha privati di un altro duello con la magiara, che grazie alla propria schiacciante polivalenza si è ripresa con forza lo scettro di regina, doppiando le medaglie e i primati della diretta concorrente.

Il terzo fenomeno viene dalla Svezia, si chiama Sarah Sjöstrom e al primo campionato di questo genere da protagonista si prende tre ori ed un argento, conditi da due record del mondo. La ventunenne scandinava ha dominato i 50 e i 100 farfalla e i 200 stile libero, risultando battuta solo nei 100 sl per due centesimi dall’olandese Heemskerk. La quale ci permette di passare alle performance delle orange, che hanno dominato con tre nuovi primati planetari le staffette 4×50, 4×100 e 4×200 sl, grazie specialmente al terzetto base Dekker, Heemskerk e Kromovidjojo, vincitrice inoltre dei 50 stile individuali. In poche parole, su otto gare di stile libero femminile, il paese dei tulipani ha vinto nove medaglie (5/1/3).

Chiudiamo con il capitolo sulla squadra azzurra, capitolo molto piacevole per la tredicesima posizione nel medagliere e dal momento che si è chiuso con le note dell’inno di Mameli in onore del nuovo campione del mondo dei 1500 stile libero, Gregorio Paltrinieri, per di più nuovo primatista europeo in 14:16.10, soli tre centesimi in meno del limite precedente (che domani avrebbe compiuto otto anni di longevità) del russo Prilukov. Il ventenne di Carpi ha chiuso in questo modo un’annata eccezionale, che già agli Europei di Berlino lo aveva visto trascinatore del team del CT Butini grazie alla doppia affermazione nelle distanze classiche del mezzofondo. Un’altra impresa, dopo che in vasca da 50 metri era stato il quinto nella storia a scendere sotto i 14:40, che lo candida seriamente per il prossimo biennio alla sfida all’extraterrestre cinese Sun Yang, coinvolto di recente in una poco chiara vicenda di doping.
Se l’unico acuto vincente è stato quello di Greg, è anche vero che nella giornata di venerdì abbiamo potuto urlare di gioia per la splendida prestazione di Marco Orsi nella gara opposta a quella di Paltrinieri: da quasi un quarto d’ora per coprire sessanta vasche a 20.69 secondi per farne due e vincere uno strepitoso argento nei 50 stile libero tra due mostri sacri come Manaudou e Cielo, ovviamente con il record italiano.
Altre buone indicazioni in prove individuali sono arrivate da Silvia Di Pietro, quinta nei 50 farfalla, da Fabio Scozzoli, quinto nei 50 rana e sempre più vicino ai livelli pre-infortunio, e da Erika Ferraioli, settima nei 50 stile libero, però con tre record italiani nei tre turni disputati (24.12, 24.10 e 24.09), più il primato della distanza doppia ottenuto nella prima frazione della staffetta.
La principale nota di rammarico proviene indubbiamente da Federica Pellegrini, eliminata in semifinale nei 200 dorso e solo quinta nei suoi 200 stile libero, nella finale in cui la Sjöstrom le ha sfilato pure il record del mondo.

Le altre quattro medaglie provengono invece da prove a squadre, in cui l’Italia si è comportata egregiamente per tutto l’arco della rassegna: su dodici staffette presenti in programma, gli azzurri hanno raggiunto dieci finali, con punte come l’argento nella 4×200 stile libero maschile e tre bronzi (4×50 sl maschile, 4×100 sl femminile e 4×50 mista mista), in aggiunta a tre quarti posti, una quinta, una sesta ed una settima piazza. “Insensato” e da sottolineare il miglioramento della 4×100 sl donne, che ha abbassato il primato nazionale di dieci secondi tra batteria e finale, con il giusto premio del gradino più basso del podio, conquistato mediante un’emozionante rimonta della Pellegrini in ultima frazione.
Se notiamo che cinque podi (e un quarto) su sei sono arrivati dallo stile libero, sappiamo su che settori sarà necessario lavorare di più per avvicinarsi alle nazioni di vertice, partendo da valori di base che non sono assolutamente disprezzabili.

Ma questo era solo un riscaldamento! Appuntamento ai Mondiali preolimpici di nuoto di Kazan, nel cuore della prossima estate, rampa di lancio ideale verso Rio 2016.

Tags:azzurri,Doha,focus,giochi,Italia,migliori,mondiale,mondiali,nuoto,olimpiadi,Paltrinieri,pellegrini,stile,stile libero,super,vasca

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