La scrittrice Pamela Lyndon Travers vive in una piccola casa a schiera di Londra e si trova in ristrettezze economiche. Il suo agente la convince pertanto a recarsi a Los Angeles per cedere alla Disney i diritti di Mary Poppins, il suo best seller, e collaborare alla realizzazione della sceneggiatura del film. Appena arrivata nella sua camera d’albergo, la sessantenne getta dalla finestra le pere del cesto di benvenuto e chiude nell’armadio tutti i pupazzi che Walt Disney le ha fatto trovare. Oggetti che, attraverso un continuo gioco di flashback, scopriremo avere la colpa di averle rievocato un’infanzia in cui si cela una grandissima delusione. Delusione che si ripercuote nel presente rendendo Mrs. Travers alquanto ostica per gli sceneggiatori che con lei si devono rapportare. Solo grazie ad un autista e a Walt Disney in persona, che le dimostrerà di aver capito il vero significato del libro, Pamela riuscirà a superare il suo passato e ad aprirsi in modo da rendere possibile la realizzazione di una pellicola passata alla storia.
J.L. Hancock (che ricordiamo per The Blind Side, 2009) mette in campo una regia didascalica ma sempre funzionale ad una sceneggiatura che si prende notevoli libertà rispetto ai fatti realmente accaduti per meglio puntare sull’empatia promossa da una incessante riflessione sul legame tra genitori e figli che spesso si sofferma sul rapporto edipico tra padri e figlie femmine. Non manca certo qualche momento d’alleggerimento che stempera la gravitas del tema trattato e strappa risate, ma dall’inizio alla fine il film sembra sempre e comunque prigioniero dell’inquietante avvertimento che ci ricorda come noi siamo, nel bene o nel male, il prodotto del rapporto che abbiamo avuto coi nostri genitori e il ricordo che di esso abbiamo. Il messaggio arriva forte, anche grazie ad una protagonista cui la Thompson conferisce il giusto spessore rendendola credibile nella sua acidità e diffidenza sempre umana e mai sopra le righe. Buone la prove di Colin Farrell e Paul Giamatti, figure complementari di padri che intendono la vita e amano le proprie figlie in modi differenti.
Voto: 3 su 5
(Film visionato l’11 marzo 2013)