Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda Drammatico, 118 min., Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, 2015
“Ho capito che nel mondo ci sono due tipi di persone: quelle belle e quelle brutte. In mezzo ci sono i carini.” E ancora: “Siamo solo comparse.” Queste sono un paio (e nemmeno le peggiori) delle massime che letteralmente permeano l’ultima fatica (?) di Sorrentino, accozzaglia di scenette mal legate tra loro costruite attorno a battute poco memorabili e animate da personaggi tanto inconsistenti quanto poco credibili.
Ancora una volta il regista premio Oscar punta tutto sul perturbante, ma qui massicciamente, e allora ci dobbiamo sciroppare: un Maradona che ha tatuato il faccione di Marx sulla schiena, una ragazzina/massaggiatrice con l’apparecchio che esalta con malizia le qualità del contatto fisico e balla (rigorosamente al ralenti) davanti all’Xbox Kinect, una coppia che in pubblico non si parla e che poi urla il suo piacere nei boschi, un monaco buddhista che cerca di levitare, una miss universo con l’herpes labiale, una giovane e goffa escort, un attore hollywoodiano che si prepara ad interpretare Hitler. Bestiario che finisce per soffocare la figura del protagonista, un Michael Caine inespressivo accompagnato da una figlia (Rachel Weisz) che lo ama e lo disprezza (boh!). Forse il personaggio più centrato è quello interpretato da Harvey Keitel, regista al tramonto che lavora alla sceneggiatura del suo ultimo film con un gruppo di giovani sceneggiatori.
Un film che riflette sulla vecchiaia? Un’opera che parla metaforicamente della giovinezza? Niente di tutto questo. Solo la voglia di buttare sul mercato un prodotto, benché approssimativo e irrisolto, per sfruttare l’onda dell’Oscar recentemente conquistato.
Voto: 1 ½ su 5
(Film visionato il 21 maggio 2015)