Un film perfettamente calibrato che non presenta punti deboli evidenti. Dopo due ore e mezza, dove la tensione permea l'aria, sappiamo infatti: chi è la protagonista Maya, giovane ufficiale della CIA più forte della burocrazia e dei colleghi maschi; come lavora l’intelligence americana, comprese gerarchie, errori e risultati raggiunti; qual è il lavoro che c’è stato dietro la cattura di Osama Bin Laden.
Merito di una sceneggiatura che si sposa perfettamente con lo stile documentaristico della Bigelow. Merito di una ricostruzione efficacissima che azzera qualsiasi distanza con la realtà e ci presenta ogni avvenimento come se fosse l’avvenimento, e la storia non come se fosse quella di Maya bensì quella di tutto l’occidente.
Ma Zero Dark Thirty è qualcosa di più: la volontà di fare intrattenimento cede il passo alla descrizione di un’ossessione, non solo di una situazione.
Voto: 4 su 5
(Film visionato il 16 febbraio 2013)