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Nuova specie di lucertola sorprende gli erpetologi

Creato il 24 febbraio 2012 da Zonwu
lucertola sangue freddo
 Nell'agosto del 2010, l'erpetologa Karla Garcìa scoprì sulla Ande peruviane una nuova specie di lucertola semi-acquatica dai colori brillanti, un rettile che da quel momento ha iniziato a far discutere per via delle sue caratteristiche relativamente insolite rispetto ad altri animali a sangue freddo.
Garcìa, in team con l'erpetologo Germán Chávez, avvistò un singolo esemplare di  Potamites montanicola  nei pressi di un torrente alpino circondato da boscaglia. L'aspetto e la colorazione di questa lucertola fecero subito pensare ad una specie non ancora classificata, e si iniziò immediatamente la ricerca di altri esemplari.
Circa tre mesi dopo, nel novembre 2010, Chavez e Garcìa riuscirono ad avvistare nuovamente le  lucertole P. montanicola nei pressi di un altro corso d'acqua andino, a circa 60 km di distanza dal primo avvistamento e a quote comprese tra i 1.500 e i 2.100 metri.
Perchè prendersi così tanto disturbo per ciò che sembra essere soltanto una banalissima lucertola? Perchè la P. montanicola è un rettile che sembra sfidare alcune delle nozioni sulla sua classe di vertebrati ormai date per scontate da decadi.
La lucertola Potamites montanicola, infatti, è come tutti gli altri rettili un animale a sangue freddo. Nonostante questo, riesce a sopravvivere senza alcun problema nell'ambiente alpino in cui vive, ambiente che raggiunge temperature inferiori a 10°C durante la notte.
Non solo: questa lucertola sembra essere attiva soprattutto durante la notte, per motivi non ancora chiari. "Durante il giorno non ne abbiamo avvistata nessuna, ma di notte abbiamo trovato diversi esemplari, maschi e femmine, che correvano e nuotavano nel corso d'acqua" spiega Chávez. "E' stato un momento importante per tutti noi".
lucertola sangue freddo
Non è ancora chiaro se questi rettili siano effettivamente attivi durante la notte, o se sia stato il passaggio degli erpetologi a metterli in fuga dai loro nascondigli notturni. Ma il vero mistero della P. montanicola è il suo meccanismo di termoregolazione.
"Il sistema di termoregolazione di questa lucertola è la questione più importante per noi", ed è facile intuirne le ragioni. Gli animali a sangue freddo, infatti, riescono generalmente ad equilibrare la loro temperatura corporea sfruttando le fonti di calore ambientali; è ormai cosa nota che molti rettili e anfibi trascorrano buona parte delle ore più calde a "fare il pieno" di sole, per evitare un pericoloso abbassamento della loro temperatura interna.
Non è la prima volta che si scopre un animale a sangue freddo capace di sopravvivere ad un clima relativamente rigido: le api, ad esempio, formano un vero e proprio mucchio in grado di trattenere il calore nel caso la temperatura dovesse calare oltre il livello di guardia, o agitano le loro ali per ottenere calore dalla contrazione dei muscoli.
Per un animale a sangue freddo, il calore è un elemento di importanza primaria per la sopravvivenza: più calore equivale ad un metabolismo dalle prestazioni ottimali, e non vengono sprecate energie per la termoregolazione.
Man mano che la temperatura ambientale scende, il metabolismo di un animale a sangue freddo rallenta, ma questa nozione generica non si applica a tutti gli ectotermi. Il geco Cyrtodactylus tibetanus, ad esempio, sopravvive tranquillamente ad una temperatura notturna di circa 4°C, pur mantenendo il suo calore interno di almeno 6°C superiore a quello ambientale; la tartaruga marina Dermochelys coriacea, invece, riesce addirittura a mantenere una temperatura interna di ben 18°C sopra a quella dell'acqua.
Sia nel caso di questi animali che in quello della P. montanicola interviene un meccanismo di termoregolazione ancora parzialmente sconosciuto alla scienza. "I rettili sono formidabili. E riesco ad immaginare altri 'luoghi perduti' sulle Ande in cui ci sono probabilmente altre nuove specie".
New Colorful Lizard Surprises Scientists in Andes

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