Nuove dipendenze, la crisi, i miraggi: il gioco d’azzardo

Creato il 08 gennaio 2012 da 19stefano55

Nel mio paese come in tanti, le saracinesche vuote e arruginite sono l’emblema di come si tenta di sopravvivere alla perdita del lavoro, alla scarsità della liquidità, ai tempi biblici di pagamento sia della P.A. che dei privati.

Però sono stati aperti 3-4 negozi per l’acquisto dell’oro e della vendita di gioielli d’oro (così si chiude il ciclo) e molti negozi si stanno trasformando in tabaccherie-bar per far degustare il caffè in attesa del numero vincente.

Attesa lunga e spesa doppia. Ma ormai vecchiette e giovani raschiano i gratta e perdi, che ce ne sono di tutti i gusti. La pensione ce la facciamo ai Sali e Tabacchi?

L’articolo è molto dettagliato. Potrei anche pensare che queste patologie possano trovare un aiuto nella fattoria sociale, i ritmi della natura esigono rispetto e valore del tempo. Il tutto e subito è dannoso  nella vita e magari dalla fatica lavorativa potrebbero, oltre che imparare un lavoro anche vedere il mondo con più saggezza.

Quattro italiani su dieci dipendenti dal gioco d’azzardo. Uomini e giovani i più a rischio – Il Sole 24 ORE.