Nuove frontiere offshore: la Bulgaria

Da Metallirari @metallirari

Esistono tre paesi in Europa, le cui economie stanno tenendo oltre le più rosee aspettative e che non hanno ancora aderito alla moneta unica, decidendo di mantenere la propria moneta. Polonia, Ungheria e Bulgaria stanno trascinando i cosiddetti paesi emergenti europei ad un incremento dell'indice generale MSCI Emerging Markets del 2,3% negli ultimi tre mesi.

In particolare, la Bulgaria è considerata da molti un paese assai attrattivo per iniziare nuove attività imprenditoriali e un territorio offshore per molte attività economiche alla ricerca di trattamenti fiscali favorevoli.

La Bulgaria ha circa 7 milioni e mezzo di abitanti ed un reddito pro-capite di 6.5550 dollari. Confina con Turchia, Serbia, Romania, Grecia e Macedonia e la sua posizione è sempre stata considerata strategica da un punto di vista logistico perchè situata proprio a cavallo tra Europa e Asia. La crisi economica ha toccato anche questo paese ma alcuni settori (automobilistico, tecnologie informatiche, produzioni televisive e cinematografiche, ricerca scientifica) ne sono rimasti totalmente indenni, registrando invece una crescita. L'Italia è il terzo partner commerciale della Bulgaria dopo la Germania e la Russia.

Con una flat-tax per le società al 10%, la Bulgaria è tra i paesi europei con il più basso livello di tassazione societario. Ma anche le persone fisiche hanno un trattamento fiscale tra i più favorevoli in tutto il continente: 10% flat (cioè una percentuale uguale per tutti i contribuenti e per tutti i livelli di reddito) di imposta sul reddito.

Naturalmente, essendo la Bulgaria una nazione facente parte dell'Unione Europea, le merci e le persone possono viaggiare senza restrizioni ne dazi all'interno dell'eurozona.

Troppo bello per essere vero? E la burocrazia ed i costi per avviare una società? Ebbene i tempi medi per aprire una nuova società vanno dai 3 ai 7 giorni e il capitale minimo richiesto per le società a responsabilità limitata è di 1 solo euro.

Il governo bulgaro, come anche altri governi dell'area dei paesi emergenti europei, vuole attirare investitori e capitali esteri, offrendo loro condizioni fiscali, strutturali, economiche e logistiche assolutamente competitive. La strada da percorrere è ancora lunga ma i primi risultati si stanno vedendo dal momento che il PIL nazionale, anche nel 2013 è stimato in crescita di circa il 2%.

Infine esiste la possibilità di ottenere la cittadinanza provvisoria o definitiva nel paese aderendo al programma riservato agli investitori stranieri che avviano aziende con almeno 10 dipendenti locali o che investono 500.000 euro in titoli di stato bulgari.

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