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Nuove prospettive sull’internazionalizzazione delle imprese: la Conference del Warwick Legal Network a Roma

Creato il 04 dicembre 2014 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
Nuove prospettive sull’internazionalizzazione delle imprese: la Conference del Warwick Legal Network a Roma

Si è svolta a Roma il 7 e l’8 novembre scorso la Conference annuale del Warwick Legal Network che ha dedicato ampio spazio ai nuovi trend globali dell’internazionalizzazione delle imprese.

Il Warwick Legal Network (WLN) è un’associazione di studi legali internazionali presente in 27 paesi del mondo. L’edizione 2014 della Conference annuale del WLN si è svolta a Roma, presso la Residenza di Ripetta, curata ed organizzata dallo studio legale Bussoletti Nuzzo & Associati, membro italiano del Network.
Presente all’evento come media partner la rivista Geopolitica, che ha seguito i lavori dedicati ai nuovi trend nell’internazionalizzazione delle imprese.

Con riguardo all’individuazione di spazi commerciali di rilevanza strategica, le valutazioni del Network hanno visto prevalere la consolidata prospettiva transatlantica, anche in ragione delle aspettative derivanti dalle negoziazioni per un accordo di libero scambio USA-UE. Tuttavia, è emerso anche che l’attenzione alle possibilità offerte dai blocchi geoeconomici emergenti, con particolare riguardo all’area asiatica e a quella latinoamericana, è appena di poco secondaria – e comunque in crescita – rispetto a quella per le relazioni commerciali interne al blocco occidentale. Da ciò la scelta di dedicare, con le sessioni di lavoro della mattina del 7 novembre, particolare attenzione alle concrete possibilità di investimento in Centro America e nel cluster dell’ASEAN.

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Con riguardo all’analisi del contesto centroamericano è intervenuto Oswald Bruce dello studio legale Pacheco Coto, operativo nell’intera area. La relazione è partita dalla descrizione dell’accordo di associazione stipulato fra i paesi dell’area e l’UE, struttura fondamentale entro la quale inquadrare le concrete possibilità d’investimento nella regione. Sono state valutate le concrete opportunità per operatori economici europei a partire dal case study del Costa Rica, paese caratterizzato da stabilità politica e da una legislazione molto favorevole per gli investimenti stranieri. Fra i prodotti d’esportazione italiani nel paese prevalgono i macchinari, impiegati in diversi settori (agricolo, industriale e medico). Il relatore ha poi potuto evidenziare un rilevante incremento del valore degli investimenti diretti italiani nel paese, passati dai 16,3 milioni di dollari del 2006 agli 85 milioni di dollari del 2013 (con un picco di 118 milioni di dollari nel 2012). Un simile trend positivo ha d’altronde caratterizzato anche gli altri stati europei, a dimostrare la crescente attenzione verso il paese centroamericano. Sono stati infine individuati alcuni settori strategici verso i quali le possibilità d’investimento appaiono particolarmente favorevoli. Anzitutto i settori di assicurazioni e telecomunicazioni, per i quali il Costa Rica ha varato importanti misure di privatizzazione. Inoltre, si è riferito che le dinamiche di sviluppo del paese fanno ritenere che nel breve-medio periodo il settore delle infrastrutture e quello del turismo possono presentare parimenti delle interessanti opportunità per investitori stranieri. In conclusione, le concrete possibilità offerte dal paese sul piano economico, unite a condizioni politiche e legislative favorevoli, non solo rendono il Costa Rica una realtà particolarmente attraente per investitori, ma ne fanno anche una potenziale porta strategica per l’accesso ad investimenti negli altri paesi dell’America Centrale, e finanche dell’intera area latinoamericana.

Al focus sull’America Centrale è seguita la relazione di Adolf Lex, consulente per l’export accreditato presso la Camera di Commercio austriaca, che ha invece focalizzato l’attenzione degli uditori sull’ASEAN, l’organizzazione internazionale che raccoglie i principali paesi del Sud-Est asiatico. Anche in questo caso il relatore ha individuato un particolare paese della regione che, per peculiari condizioni favorevoli, può ritenersi idoneo a rivestire una funzione strategica per investitori interessati all’espansione nei mercati dell’area. Nel caso di specie si è individuata la Thailandia, per le ottimali condizioni legislative per investimenti e per il discreto e promettente sviluppo infrastrutturale, anche con riguardo alle vie di comunicazione dirette verso altri paesi del cluster. Diverse le ragioni per le quali il mercato ASEAN può interessare gli investitori stranieri, ed europei in particolare. Il relatore ha enumerato, fra le altre, un grande incremento degli investimenti unito ad una rapida crescita economica ed al contestuale affermarsi di una classe media che può costituire un bacino enorme di consumatori (in una realtà che, nel complesso, presenta una popolazione totale di circa 625 milioni di persone). Si è anche rilevato che in molte regioni dell’area si può contare su manodopera qualificata a costi ancora contenuti. Inoltre, i sistemi legali dei singoli paesi stanno evolvendo nel senso di rendere ancor più favorevoli gli investimenti stranieri. Infine, sotto diversi punti di vista, gli investimenti nell’ASEAN possono costituire anche un’importante alternativa ai costi ed ai vincoli che comporta l’esercizio di attività economiche in Cina. Grandi prospettive potranno infine aprirsi agli investitori europei nell’area se l’UE riuscirà a promuovere le relazioni bilaterali concludendo accordi di libero scambio, come già fatto con Singapore e come si sta tentando di fare con altri paesi (sono in corso negoziazioni con Thailandia e Malaysia).

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Terminata la sessione mattutina, i lavori sono proseguiti nel pomeriggio con l’intervento dei rappresentanti di alcune delle eccellenze italiane nel settore economico-commerciale, che hanno portato la propria testimonianza di società presenti nei grandi mercati internazionali. È intervenuta per Prada l’Avv. Patrizia Albano, Direttore degli affari societari, che ha portato una testimonianza dalla notissima società di moda, descrivendo le politiche di espansione commerciale che hanno caratterizzato il gruppo negli ultimi anni e offrendo una panoramica dei vantaggi e degli svantaggi nella scelta della tipologia di professionisti del settore legale cui affidarsi nell’intrapresa di attività economiche all’estero. La relazione dell’Avv. Albano si è soffermata in particolare sulla presenza del gruppo nella borsa di Hong Kong, individuando alcune delle problematiche connesse a tale scelta (ad esempio il fatto che la borsa di Hong Kong non è ancora considerata mercato regolamentato per la UE) ma anche l’importanza strategica della presenza in questo mercato, come particolare porta di accesso ai mercati estremo-orientali.
È poi intervenuto l’Avv. Enrico Trapazzo, Responsabile degli affari legali di Trenitalia S.p.A., in rappresentanza del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. La sua relazione ha offerto una panoramica dei grandi progetti che vedono coinvolto il gruppo a livello internazionale. La casistica riportata ha mostrato la capacità di FSI di esportare efficacemente know-how ed innovazione a livello globale. È emerso il coinvolgimento del gruppo in aree emergenti o di particolare valenza strategica quali la regione eurasiatica, l’America Latina, la penisola arabica ed il Mediterraneo.

È intervenuto per Astaldi S.p.A. l’Avv. Luca Puletti, Direttore degli affari legali, che ha portato la testimonianza di una società impegnata nelle costruzioni a fortissima vocazione internazionale, aspetto che si rivela non comune per società impegnate nel settore, soprattutto straniere. Sebbene infatti le società di costruzioni siano in genere proiettate entro i propri confini nazionali, l’attuale mercato italiano è stagnante e la proiezione internazionale è diventata un’improrogabile necessità. Tale esigenza si è tradotta per la Astaldi in un vero e proprio cambio strutturale, con un turnover che ha visto passare, in soli quattro anni, il totale delle attività all’estero della società dal 25 al 75%. Anche le aree di operatività di Astaldi confermano l’attenzione a certe nazioni (Turchia) e aree (America Latina, penisola arabica) di crescente importanza nel globo.

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La sessione pomeridiana ha inoltre visto l’intervento di rappresentanti di enti impegnati nella promozione e tutela degli investimenti italiani all’estero. È intervenuta per Assocamerestero la Dott.ssa Camilla Sala, dell’area Promozione, Comunicazione e Sviluppo. Nel suo intervento, la Dott.ssa Sala ha sottolineato i punti di forza del made in Italy e le modalità con le quali il sistema delle Camere di commercio italiane tutela il prodotto nazionale, venendo incontro soprattutto alle esigenze delle piccole e medie imprese. Fra i tanti “valori aggiunti” che vengono offerti vi sono la mediazione culturale, l’individuazione dei migliori partner commerciali locali ed il coordinamento con gli attori istituzionali del sistema di promozione delle piccole e medie imprese. In ragione di ciò, indubbiamente, il sistema delle Camere di commercio può costituire un prezioso ponte verso quelle realtà straniere che costituiscono mete di approdo dei processi di internazionalizzazione.

Presente per Sace S.p.A. l’Avv. Antonio Bartolo, Responsabile per la Campania, che ha illustrato i servizi che la propria società offre per garantire gli investimenti all’estero. La sua relazione ha evidenziato, fra l’altro, la differenziazione dei servizi offerti sulla base delle dimensioni ed esigenze delle aziende fruitrici, ad esempio con riguardo all’assistenza nelle facilitazioni al credito. Più in generale, si sono mostrati gli evidenti vantaggi che i servizi di assicurazione agli investimenti possono offrire, sia per le imprese singolarmente considerate che per l’aggregato delle imprese nazionali proiettate all’estero, sistemicamente considerato. Spesso, infatti, possono sorgere interessanti possibilità d’investimento in aree del globo caratterizzate da un alto potenziale di crescita, ma anche da rilevanti fattori di instabilità, soprattutto di ordine politico. Da qui l’esigenza imprescindibile di un consolidato sistema di assicurazione agli investimenti.

L’evento ha infine ospitato rappresentanze degli uffici commerciali di diverse ambasciate che hanno interloquito con gli imprenditori ed i legali presenti, fornendo informazioni sulle opportunità economiche dei rispettivi paesi, nonché sui servizi di concreto supporto che le ambasciate ed enti collegati possono offrire ad investitori stranieri. È emersa diffusamente l’importanza dell’interfaccia con tali figure istituzionali, soprattutto da parte di operatori economici di piccole e medie dimensioni che – rispetto ai grandi investitori – possono spesso soffrire rilevanti difficoltà di orientamento e di individuazione di validi punti di riferimento nel processo di internazionalizzazione sia dei propri fattori di produzione che dei mercati di sbocco.

Nel chiudere i lavori, il Prof. Avv. Raffaele Torino, membro del board del WLN e socio dello studio Bussoletti Nuzzo & Associati, ha richiamato le principali linee-guida dei processi di espansione internazionale del Network, anche in termini di pianificazione degli investimenti all’estero per le imprese e per i legali che prestano loro assistenza.

Nel complesso, la Conference ha potuto offrire uno spaccato pluriprospettico sulle problematiche ed opportunità che si offrono concretamente all’investitore europeo interessato all’internazionalizzazione delle proprie attività economico-finanziarie, nonché al professionista del settore legale che presta la propria assistenza a tali operazioni.

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È emerso in ogni caso con evidenza che i forti strascichi della crisi finanziaria internazionale, unitamente ai grandi mutamenti in corso negli assetti geopolitici e geoeconomici del globo, dovrebbero indurre a concepire i processi di internazionalizzazione delle imprese non come mera opportunità, ma come vera e propria necessità, anche – e forse con particolare riguardo – per il nostro sistema-paese.

(G.G.)


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