Nuovi criteri per la diagnosi di aborto?

Da Francescamammedelpiceno @MammeDelPiceno

GRAVIDANZA E DINTORNI –  Una perdita di sangue, un dolore al ventre o magari le due cose insieme: all’inizio di una gravidanza, questi eventi fanno subito pensare alla possibilità di un aborto. La prima, spontanea e comprensibile reazione (è anche quello che i medici consigliano di fare) è andare dal proprio ginecologo o al pronto soccorso, dove un’ecografia dovrebbe chiarire la situazione. Se davvero la gravidanza si è interrotta, saranno possibili due strategie: o la condotta d’attesa, in cui si aspetta che l’embrione o i residui della gravidanza vengano eliminati da soli (al massimo con l’aiuto di farmaci che favoriscono la contrazione dell’utero), oppure un piccolo intervento chirurgico (raschiamento o revisione). Al momento, non c’è una risposta definitiva su quale sia l’approccio migliore in generale, perché entrambi potrebbero comportare qualche complicazione: si valuta caso per caso. È chiaro però che, prima di qualsiasi intervento, bisogna essere…