Gli agenti hanno dichiarato di essersi trovati costretti a respingere tentativi di aggressione della folla inferocita: Abbiamo intimato loro di arretrare e dopo diversi tentativi abbiamo dovuto utilizzare le bombe fumogene per respingerli.
Tutto ciò non fa altro che alimentare la preoccupazione del governatore Nixon, che vuole inviare la Guardia nazionale a Ferguson, per ripristinare l’ordine, visti i continui atti violenti della zona.
Nel frattempo, arrivano i risultati dell’autopsia indipendente richiesti dalla famiglia del giovane ucciso Micheal Brown. Il diciottenne sarebbe stato colpito da sei colpi di arma da fuoco, tra cui 2 alla testa. E’ così previsto un ulteriore rincaro di proteste.
Il governatore, nel tentativo di arginare il tasso di proteste, aveva ordinato il rispetto del coprifuoco da mezzanotte alle cinque del mattino, iniziativa mal conclusa e non rispettata, visto che è rimasta ferita una persona la notte tra il sabato e la domenica e circa 7 persone sono state arrestate.
Restano comunque discordanti le versioni della vicenda: secondo alcune testimonianze, il ragazzo stava andando a trovare la nonna ed era disarmato, fino a che l’agente non gli ha sparato, cagionandogli la morte. Secondo le forze dell’ordine, il giovane ha invece aggredito l’agente per sottrargli l’arma e a seguito è stato ucciso.