I Monologhi di Sana – Rubrica
“(…)Scappo, resto, fuggo, torno…chi lo sa?(…)”
(Lamù – sigla italiana)
Cambiamenti di rotta,
riflessioni, incroci.
Sono tornata da questo viaggio con un bagaglio di interrogativi e paranoie
ma anche sorrisi, sogni, incoraggiamenti.
Nonostante i primi stranimenti sono riuscita a fare finalmente un po’ di chiarezza su quello che voglio…e forse pure su chi sono.
Come al solito il mio problema è che penso, penso troppo,
me lo dicono tutti.
E avere a che fare con qualcuno per cui è tutto facile, tutto semplice, tutto bello,
per una persona come me, è veramente confortante.
E’ come un post-it della vita:
mi ricorda i lati belli
dicendomi di lasciar perdere per un attimo quelli brutti,
quelli scomodi, che mi sembrano troppo difficili.
Leva, semplifica, riduci ai minimi termini,
lascia solo il sorriso, la voglia di scoperta.
E la mente corre ai miei consigli troppo sensati per me stessa…quando è che sono diventata questa?
Ricordi di una primavera di dieci anni fa…una ragazzina che sorride con una sigaretta in mano, a un tavolo di un solito bar:
- Gente, io parto. -
- Ah, figo, e quando torni? -
- Non torno, non torno più…cioè forse, un giorno, chissà… -
E il giorno dopo ero sul treno col mio zaino, un viaggio che mi avrebbe portata lontano.
E com’è successo, poi, che mi sono fermata?
Com’è successo che mi sono chiusa in un paese di niente?
Come ho fatto a sopportarlo?
Come potevo non sentire il fiato che mi manca, ora, anche solo a pensarci?
Io ero quella che si cambiava la vita, ero quella che se qualcosa non andava si sedeva e sconvolgeva tutto, capovolgeva il tavolo….
beh, lo voglio fare di nuovo!
E allora via, sotto con un nuovo sogno, una nuova scoperta.
Ne ho abbastanza di persone paranoiche e paurose,
delle insicurezze sensate, dei saggi consigli.
No fanno per me.
Ho sempre pensato che la vita e noi stessi possano essere modellati come un blocco di creta, è tutto nelle nostre mani…possiamo essere artisti o scultori mediocri.
E allora voglio fare della mia vita e di me stessa una scultura meravigliosa,
voglio svegliarmi e pensare ancora: “sono viva, che meraviglia!”
L’orizzonte è infinito, se fai dieci passi
il tuo orizzonte si allungherà di dieci passi
e io…passerò l’esistenza a rincorrerlo;
nuove albe e tramonti, nuovi sentieri, nuovi amici, nuove case, nuovi amori…
ho sete.
Sete di tutto, sete di vita,
sete di sogni.
Voglio un’anima di sole e sorriso!