Qualche giorno fa infatti, il 24 marzo per la precisione, la NBA e il gruppo Adidas hanno annunciato l’ampliamento del proprio accordo globale con l’assegnazione ad Adidas dei diritti esclusivi di distribuzione della linea di abbigliamento per il basket sull’intero territorio europeo a partire dalla stagione 2010-11. Il noto marchio d’abbigliamento metterà a disposizione degli appassionati una collezione di capi che comprende le maglie autentiche, le swingman e quelle replica delle divise dei giocatori NBA, oltre alla linea di prodotti per l’NBA Hardwood Classics Nights, comprendenti le divise indossate in passato dalle più grandi leggende della Lega.
L’occhio di riguardo che la National Basketball Associations dà al mercato globale è ben esemplificato da questi dati: le 200 aziende titolari delle licenze per la commercializzazione di prodotti di consumo dedicati alla lega stessa ed ai suoi giocatori producono, vendono e distribuiscono i prodotti a marchio NBA (tra cui videogiochi, abbigliamento, calzature, prodotti per lo sport e figurine) pubblicizzati in tutto il mondo e commercializzati in più di 100.000 punti vendita in 100 nazioni e 6 continenti. Il 30% delle vendite, poi, vengono generate dal mercato estero (al di fuori degli Stati Uniti). Numeri che non mentono: l’interesse di tutto il mondo per il basket statunitense sta crescendo enormemente e quindi è giusto che Stern continui in questa sua opera di internazionalizzazione del prodotto.
Ovviamente grande soddisfazione è arrivata da entrambe le parti chiamate in causa in questo accordo: L’NBA è l’Olimpo del basket – tutti i ragazzi del mondo che sognano di diventare dei professionisti non possono che aspirare a raggiungere questo livello,” ha dichiarato Lawrence Norman, Vice Presidente della divisione Adidas basket. “Ora, con questi diritti di distribuzione a livello mondiale, saremo in grado di collaborare con NBA per diffondere ulteriormente l’amore per questo sport regalando anche solo un frammento di quel sogno a chiunque condivida la nostra passione per NBA“.
Insomma, in una Lega che negli ultimi anni ha visto prime scelte assolute al draft un cinese, un australiano e un italiano, e che ha dato il premio di MVP stagionale a un tedesco e di MVP delle Finali a un francese, è ovvio che confermarsi anche nel mercato estero sia diventato un obbligo.