Una grossa dimestichezza con la neve Vlao non ce l’ha mai avuta.
Da anconetano puro sangue gliene basta un centimetro per gridare al nevò! (link) Per questo pensare al capodanno in montagna era un po’ strano per lui.
L’anno scorso si era parlato tanto di ciaspolata, ma alla fine, visto il zero sulla casella neve, era tutto saltato miseramente.
Il fine anno sui Sibillini perciò era partito un po’ così, in sordina, come alternativa al solito cenone capodannesco. La titubazione generale ha fatto si che alla fine solo Vlao e Martimarti azzardassero la prenotazione del bungalow alle falde del monte Vettore.
Le propizie condizioni meteo, con una provvidenziale nevicata il 30 Dicembre, hanno trasformato l’alternativa idea in una vera e propria tre giorni sulla neve, tanto che Vlao ha dovuto rispolverare i doposci dallo scatolone dove vivevano rinchiusi dal rigido inverno 2012.
I Pantani di Accumuli
Nonostante la neve fresca abbia reso necessario l’inevitabile montaggio delle catene, che Vlao ha eseguito degnamente facendo fruttare al massimo il diploma conseguito ad un corso e-learning prima di partire, la Ypsilon di Lorybeth, in comodato d’uso, si è inerpicata ovunque sia stata chiamata.
Dopo un cenone con tanto di trenino e karaoke, (voci di corridoio riportano che anche Vlao avrebbe cantato) dopo l’esplorazione di zone innevate incontaminate con tanto di fuoripista, dopo la bellezza della piana di Castelluccio con tanto di copioso strato di neve, per concludere la vacanza da cinque pallini su cinque era d’obbligo l’agognata ciaspolata!
E per il primo evento di spicco del 2015, si sono mossi anche i titubanti della prima ora! Cometa, Bratz, Puntoplus e Simo son venuti a rimpolpare la spedizione ai Pantani di Accumuli!
Dopo una rapida spiegazione della nostra encomiabile guida Verdavventura (che si consiglia per le escursioni in loco – link) si è partiti per ciabattare per chilometri sulle colline innevate.
Anche se Vlao ha lasciato a casa la macchina fotografica, si sono sprecati gli scatti simulati dai cellulari di ultima generazione e, dopo una foto di gruppo sul pilastro che contrassegna il confine tra Umbria, Marche e Lazio, si è scesi pimpanti verso la meta.
I laghetti gelati hanno fatto da sfondo alla pausa pranzo, e la loro circumnavigazione è stata l’ideale per una corretta digestione.
Anche se il ritorno si è presentato un po’ più ostico, chi con le scarpe aperte, chi con i calcagni doloranti, si è arrivati tutti sani e salvi al rifugio per un riscaldante thé che ha sancito la fine di una entusiasmante escursione!
Da ripetere… si… più in là però… ora Vlao ha le mani segnate, e le catene le ha tolte per l’ultima volta…
per il 2015 la neve ci può bastare!