Nuovo Codice Appalti, STOP incentivi alla progettazione

Creato il 14 marzo 2016 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Anche se il Nuovo Codice Appalti l’ha cancellato, gli incentivi alla progettazione per i dipendenti pubblici creano ancora problemi: chi ne ha usufruito FORSE deve restituirlo. A questo proposito, per cercare di fugare i dubbi, è stata presentata un’interrogazione parlamentare.
L’ANAC sostiene che gli incentivi alla progettazione dipendenti pubblici possano essere riconosciuti per tutte le attività di pianificazione urbanistica perché questi strumenti riguardano la realizzazione delle opere pubbliche. La Corte dei Conti sostiene che si ha diritto all’incentivo solo se lo strumento di pianificazione è strettamente connesso alla realizzazione di un’opera pubblica.
I Comuni si stanno muovendo in modo non omogeneo: Anci Toscana appoggia la visione dell’Authirity, altre Amministrazioni stanno chiedendo ai loro dipendenti li restituire gli incentivi.

Com’è cambiata la legge negli anni

Concedere gli incentivi alla progettazione dipendenti pubblici costa meno che bandire una gara per l’affidamento dei servizi di progettazione: in sostanza è un modo per risparmiare denaro pubblico. Quindi la legge Merloni (Legge 109/1994) ha introdotto gli incentivi per la progettazione interna agli enti pubblici per valorizzare le professionalità esistenti: inizialmente veniva riconosciuto al massimo l’1% del costo dell’opera o del lavoro per il progetto esecutivo.

Il DL 101/1995 ha esteso l’incentivo ai progetti preliminari e definitivi, alle indagini geologiche e geognostiche, agli studi di impatto ambientale e all’aggiornamento dei progetti già esistenti ancora di interesse pubblico.

Poi la Legge 127/1997 ha esteso l’incentivo alla redazione di atti di pianificazione.

Le norme sono poi confluite nel Codice Appalti (D.lgs.163/2006), che dovrebbe essere in vigore fino al 18 aprile, giorno in cui deve entrare in vigore il Nuovo Codice Appalti. Allora gli incentivi alla progettazione dipendenti pubblici scompariranno: le Amministrazioni pubbliche destineranno il 2% degli importi a base di gara per:
- attività di programmazione delle spese,
- controllo delle procedure di gara,
- direzione dei lavori e collaudi svolti dai dipendenti pubblici.

I premi non potranno superare il 50% dello stipendio annuo lordo. L’80% di queste somme sarà ripartito tra il responsabile del procedimento e i suoi collaboratori, non i dipendenti con carica dirigenziale. Il restante 20% sarà invece destinato all’acquisto di beni, strumenti tecnologici, strumenti BIM e al miglioramento delle banche dati.


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