Breve cronistoria in sintesi altrimenti ci capiamo poco
Con la finanziaria del 2008 Legge 244 del 2007 viene introdotto il regime dei minini articolo 1 commi dal 96 al 117 e nel 2011 Il decreto Sviluppo n. 98 del 2011 introduce molte novità tra cui la riduzione dell'aliquota dal 20% al 5% e i requisiti di accesso cambiando anche nome in regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (era molto meglio il più semplice regime dei minino giusto?). Dal 2015 esce un nuovo regime con aliquota maggiorata dal 5% al 15% chiamato regime forfettario che ha fatto arrabbiare diversi contribuenti e associazioni di categoria e i cui effetti sull'apertura di partita Iva si sono fatti subito sentire fino a quando è intervenuta la proroga del regime al 5% di un anno grazie al decreto milleproroghe n. 192 del 2014 . E siamo arrivati finalmente al 2016. Bello il diritto tributario non trovate?!?!
La premessa è che oggi esisto due regimi agevolati che sono:
- Il regime dei minimi con aliquota al 5%
- Il nuovo regime forfettario dei lavoratori autonomi con aliquota al 15% Il Legislatore interviene modificando questo a allineandolo parzialmente a quello sopra per cui in teoria dovremmo parlare di regime forfettario anche se tutti lo chiamano regime dei minimi)
Tutte le Novità in sintesi dal 2016 per il regime dei minimi
Nuova riduzione dell'aliquota al 5%
L'aliquota resta confermata al 5% per i primi cinque anni di imposta successivi all'adesione al regime in luogo di quella che si stava per introdurre pari al 15%. Di fatto ormai è evidente che se prima dai il 5% non ti puoi più tirare indietro e aumentare al 15% per cui il legislatore ha dovuto riabbassare l'aliquota alla aliquota più bassa. Nel regime al 15% invero era prevista per i primi due anni la riduzione di un terso del reddito imponibile che di fatto equivaleva all'applicazione del 5% ma nessuno ha digerito la limitazione ai soli primi due anni di attività.
Innalzamento del limite dei ricavi
Sono stati incrementati anche i limiti dei ricavi massimi consentiti per restare nel regime dei minimi e che sono però tuttora agganciati ai vari codici attività la cui tabella la trovate nell'allegato 4 alla legge n. 190 del 2014 e che vi riporto nuovamente nel seguito seppur al momento non ancora aggiornata. In sintesi per coloro che esercitano arti o professioni (per esempio coloro che risultano iscritti ad Albi riconosciuti) si vedranno incrementare il limite massimo di ricavi di 15 mila euro mentre per gli altri lavoratori autonomi l'aumento dei ricavi sarà di 10 mila euro. Tenete però come riferimento la tabella riportata alla fine che dovrà essere aggiornata nei prossimi giorni incrementando il volume dei ricavi ammessi. Nel seguito la precedente tabella per darvi un'idea del limite dei ricavi. Sarà possibile accedere anche per coloro che hanno dei redditi di lavoro dipendente e assimilato anche se percepiti nell'anno precedente a quello di applicazione del nuovo regime dei contribuenti minimi pari o maggiori ai redditi derivanti dal regime dei minimi (se più redditi andrebbero cumulati) e anche se maggiori a 20 mila euro introdotto dalla lettera d) Articolo 1 comma 54 della legge n. 190 del 2014.
La norma infatti al comma 64 recita così: "comma 64. I soggetti di cui al comma 54 determinano il reddito imponibile applicando all'ammontare dei ricavi o dei compensi percepiti il coefficiente di redditivita' nella misura indicata nell'allegato n. 4 annesso alla presente legge, diversificata a seconda del codice ATECO che contraddistingue l'attivita' esercitata. Sul reddito imponibile si applica un'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell'imposta regionale sulle attivita' produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, pari al 15 per cento (dal 2016 il 5%)"
Visualizza Allegato 4 con la tabella dei coefficienti del regime dei minimi
Esclusione
Oltre a chi naturalmente non rispetta i requisiti sotto riportati saranno esclusi i contribuenti che hanno percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati maggiori di 30 mila euro nell'esercizio precedente
Contributi INPS
Per quello che concerne la contribuzione Inps i contribuenti minimi potranno comunque godere della riduzione del 35% degli oneri contributivi Inps ma dovranno rinunciare alla previsione prima presente nel regime forfettaria che gli avrebbe consentito di non vedersi applicati i contributi minimi INPS che devo dire rappresentano invece la prima causa di uscita dal regime dei minimi o del nero perché molti affermano che all'inizio è impossibile che guadagnano mille euro e ne versano 3 all'INPS per cui capita che siano i genitori a doverli aiutare. Dal 2016 pertanto sarà prevista l'applicazione di una riduzione pari al 35% della contribuzione ordinaria INPS sempre iscrivendosi alla gestione separata INPS prevista dall'articolo 2, comma 29, della L. 335/1995).
A chi si applicano queste novità?
Si applicheranno a tutti contribuenti minimi che dal 2015 hanno iniziato l'attività o che apriranno la partita Iva a partire dal 1 gennaio 2016.
Requisiti di accesso al regime Regime fiscale forfettario dei contribuenti minimi
Restano comunque confermati i requisiti di accesso previsti per il regime cosiddetto di vantaggio dell'imprenditoria giovanile pertanto non potrete aver esercitato nei tre anni prima dell'inizio dell'attività che sia artistico professionali impresa sia in forma sociale o informa familiare.
Inoltre l'attività oggetto il regime dei minimi non dovrà costituire una mera prosecuzione di un'altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo escluso il caso dei tirocini obbligatori per esercizio di arti professioni che sono normalmente caratterizzati dalla presenza di un albo professionale conto papà proposito vi segnalo l'articolo dedicato al concetto di novità dell'attività svolta ai fini dell'applicazione del regime dei minimi in quanto qual'è la reazione normativa che sottostà a questa previsione introdotta dal legislatore già nel 2007. In estrema sintesi essenza pretesa di esaustività la ratio del legislatore è sempre quella di impedire a qualcuno che già precedentemente svolgere un regime fiscale estremamente vantaggioso come avete potuto intuire essendo l'aliquota fiscale solo del 5%.
C ondizione di novità che non deve essere soddisfatta qualora il precedente esercizio dell'attività sotto forma di lavoro dipendente sia stato interrotto per cause non ascrivibili al titolare della partita Iva ossia siano diverso il lavoro è naturale in qualche modo dovrebbe ricollocarvi sul mercato e se volete intraprendere attività di lavoro autonomo nonna vi sarà precluso l'accesso regime dei minimi.
Dove poi si è svolta l'attività d'impresa da un altro soggetto l'ammontare di ricavi giochi nel periodo d'imposta precedente a quello di accesso regime dei minimi non deve superare i 30 mila euro.
Il limite dei ricavi recepito nell'anno d'imposta non deve essere superiore a determinati limiti applicati al codice attività ad ecco che caratterizza la vostra attività al momento di apertura della partita Iva e che troverete nella tabella sotto riportata definita dall'allegato numero 4 della legge 190 del 2014.
Inoltre sarà necessario che eventuali spese con costi sostenuti lavoratori dipendenti collaboratori non deve eccedere la somma di € 5 mila annui. Parliamo anche di proventi corrisposti titolo di partecipazione agli utili.
Inoltre così come era previsto nel primo regime dei minimi i costi sostenuti per la questo di beni strumentali ammortizzabili per la propria attività non dovrai accedere il costo di € 20.000 durante tutto l'arco di vigenza del regime.
Tale limite ritengo sia piuttosto basso se consideriamo che il regime ha una durata di cinque anni per cui sarebbe utile un'opera di sensibilizzazione all'innalzamento anche di tale limite anche se vi ricordo che per la quantificazione delle somme da confrontare con questo limite ti amo scritto un articolo appositamente dedicato al calcolo del limite dei beni strumentali ammortizzabili per il regime dei minimi.
Come accedere
Dovrete seguire i passi indicati nell'articolo dedicato all'apertura del regime dei minimi compilando il modello AA9/12, per le dichiarazioni di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA delle persone fisiche o anche il modello AA7/10 per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Anche qui vi segnalo l'articolo di approfondimento dedicato all' apertura della partita Iva con il regime dei minimi in cui troverete come si applica, i modelli e i costi di gestione mediamente applicati.
Quante tasse pago con il regime dei minimi
L'imposta sostitutiva ricordo che non copre tutte le imposte ma solo l'Irpef, le addizionali regionali e comunali e l'IRAP.Inoltre vi segnalo l'articolo dedicato alle semplificazioni amministrative e contabili previste per il regime dei minimi che dovrebbe avere anche un riflesso sul costo della gestione del commercialista (perché vi consiglio sempre di averne uno).
Coefficienti di redditività ATECOFIN 2007
Ve ne indico alcuni, così potete farvi un'idea subito del limite mentre nei prossimi giorni vi farò avere una tabella riassuntiva sempre in questo articolo per le categorie residuali
PROGRESSIVOGRUPPO DI SETTORECODICI ATTIVITÀ ATECO 2007LIMITECOEFFICIENTE REDDITIVITÀ
DEI RICAVI/COMPENSI
(da rivedere nel 2016)
8
Attività Professionali, Scientifiche, Tecniche, Sanitarie, di Istruzione, Servizi Finanziari ed Assicurativi(64 - 65 - 66) - (69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75) - (85) - (86 - 87 - 88)
15.000
78%
9Altre attività economiche(01 - 02 - 03) - (05- 06 - 07 - 08 - 09) - (12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33) - (35) - (36 - 37 - 38 - 39) - (49 - 50 - 51 - 52 - 53) - (58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63) - (77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82) -(84) - (90 - 91 - 92 - 93) - (94 - 95 - 96) - (97 - 98) - (99)
67%
Esempio con giovani professionisti, avvocati, commercialisti e simili
Se facciamo l'esempio con i lavoratori autonomi professionisti come commercialisti o avvocati, per esempio vediamo che il limite è di 20 mila euro ed il coefficiente di redditività è del 78% per cui il reddito imponibile è di 15.600 e l'imposta dei minimi sarà pari al 15% ossia 2.340 euro mentre nel nuovo scenderà al 5% per cui solo 780 euro. Inoltre il limite dei ricavi si innalzerà dal 2016 di 15 mila euro. Provate confrontare questo livello di tassazione con quello ordinario che prevede gli scaglioni Irpef vi renderete conto di quanto sia importante e conveniente la permanenza nel regime dei minimi. Vi dico solo che il primo scaglione di reddito prevede una tassazione del 23%.
Se invece calcoliamo la tassazione ordinaria con scaglioni irpef vediamo che avremo il 23% a cui aggiungere le detrazioni per lavoro autonomo e le addizionali che possiamo stimare nell'1,3%, poi non applichiamo invece l'Irap perchè supponiamo sempre di non averne i presupposti come la maggior parte di giovani avvocati; probabile che andrete a pagare addiritura a spendere forse qualcosina in più!
Potete continuare la lettura leggendo anche gli articoli correlati al nuovo regime forfettario dei contribuenti minimi
Vi ricordo poi altri utili articoli correlati come quello dedicato individuazione del codice ATECO per l'apertura della partita Iva o quello dedicato alla compilazione della fattura.
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