Nuovo Show dei Murattori “L’Amore di Alice per le sue camice”.

Creato il 14 gennaio 2011 da Chiaradamico

Il gruppo dei Murattori di Positano diretto da GianMaria Talamo metterà in scena sabato 15 gennaio al Palaplagianum di PRAIANO la piace teatrale da loro scritta e interpretata ” L’Amore di Alice per le sue camice“.

Sul seguitissimo blog dell’amico Massimo Capodanno curiosiamo la trama: Michele, un improbabile rapitore (Gian Maria Talamo ) cerca di rapire Chiattillo , (Vito Mascolo), nel negozio di Alice ( Marta Strazzoso) pur di parlare con Ralph Lauren. Nella scena anche una esilarante e un pò svampita rappresentante interpretata da Giovanna Parlato.

GianMaria: Michele ex calciatore,ex pilota, fobico, insicuro,individualista, odia i “chiattilli”, veste ai magazzini del popolo.
Vito Mascolo, Giovanna Parlato: la rappresentante, GianMaria e Marta Stazzoso

Vito Mascolo osserva divertito Giovanna Parlato durante una prova….

Vito: Gianmattia, chiattillo, appartenente alla tribù dei napoletani ricchi,conformisti,alla moda-cervello non pervenuto-, GianMaria e Marta: Alice,una commessa cordon blue di un emporio,fredda,elegante,professionale.

E questa in sintesi dovrebbe essere la “morale” o meglio l’anima dell’opera
“La moda è una bella invenzione, non solo perchè ci protegge dalle intemperie… attraverso il modo di vestire, abbiamo la possibilità di esprimere noi stessi, i nostri gusti, ma anche la nostra voglia di essere poco attenti alla moda e mode, (quindi controcorrente), o fruitori della moda del mondo, (cioè alla moda). Con il nostro vestire rendiamo partecipi gli altri del nostro stato d’animo, o della nostra filosofia di vita… la moda poi segna anche gli eventi della nostra vita, nessuno va a giocare in giacca e cravatta, come nessuno si sposa in tenuta da calciatore, però il bello della moda è che ognuno è libero di esprimere se stesso, e di fare del proprio vestire, la sua bandiera personale, parlare di moda poi … per noi di Positano è facile. Però a volte la moda della mente di molti, è anche un limite, un distinguo, è un evidenziatore di differenze, di classi sociali, quasi un fatto di caste, capita di essere giudicati male perchè non abbiamo le scarpe, o i vestiti alla moda, e per questo di non essere invitati a feste, di essere esclusi dagli amici non per come siamo dentro ma per come vestiamo. Quello che si dimentica spesso, è purtroppo lo dimenticano anche alcuni genitori, è che se Dio ci ha fatto nascere nudi qualcosa deve pur significare… e questo lo dimenticano anche e soprattutto”

Complimenti a questa squadra affiatata che attraverso l’arte invita a riflettere sulla vita.. con passione e ironia.

Chiara D’Amico

www.chiaradamico.com  



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