Poteva sembrare, in un primo momento, una scampagnata fuori porta. I più sono arrivati in auto non fidandosi del tempo che, si sa, in queste occasioni potrebbe propendere per l’una o per l’altra fazione politica di destra o di sinistra a piacer suo. Pochi giorni prima era stato benevolo col Sindaco nella estemporanea presentazione dell’intervento nell’area dell’ex ospedale, ma mancavano i cittadini. Oggi sembrava imbronciato ma i cittadini hanno risposto bene. Non sono mancati i coraggiosi arrivati a piedi, come il sottoscritto, ma il mezzo migliore l’ha scelto Comerci che ha raggiunto il gruppo già raccolto in bicicletta stupendo tutti con un sorriso. Poco dopo la gazzella di carabinieri ha ricordato ai presenti di essere lì per un incontro pubblico e per un motivo non banale ed il gruppo si è rapidamente unito attorno ai leaders della nuova alleanza politica che si va delineando a Fidenza. Si può pensare che, se questa alleanza di personaggi politicamente navigati, ma provenienti da lidi diversi, continua, potrebbe riservare sorprese alle prossime amministrative se non alla presente amministrazione comunale. Ma queste sono ipotesi.
La denuncia è quella nota: “no al cimitero vicino al Solari” o, meglio, “no al Solari vicino al cimitero” che poi è la formula con cui ho dato il via, dalla pagina del settimanale “il Risveglio”, a tutto quello che è venuto dopo.
La regia, affidata inizialmente a Benvenuto Uni, è passata rapidamente nelle mani di Francesca Gambarini e Lina Callegari per finire poi nell’esperte mani di Manfredo Pedroni. Manfredo ha già pronto un Ordine del Giorno per il Consiglio Provinciale che dovrebbe, per sua ammissione, aggiungere elementi esplosivi alla faccenda. Implicitamente dovrebbe delinearsi uno scenario inquietante che non tocca solo la scelta di un terreno “vicino al Cimitero”, ma i perché di questa scelta in rapporto agli interessi sottostanti, ma questo lo scopriremo solo alla pubblicazione del testo dell’ODG provinciale.
Sostituisco all’elenco dei principali partecipanti la foto di gruppo, vedi all'inizio, e alcune altre immagini
Lina Callegari e Francesca Gambarini
Se, nella parte iniziale, la conferenza stampa ha ripreso gli argomenti già noti ed ampiamente diffusi che suggeriscono una localizzazione diversa della scuola più interessante è stata la visita, immediatamente successiva, al podere vicino assegnato dalla Provincia alla scuola per sperimentazioni e prove pratiche. Il podere è un ampio appezzamento di terreno di proprietà privata per il quale la Provincia paga un canone da circa dieci anni ritenuto eccessivo. Il terreno, su cui insiste una baracca attrezzi e magazzino di proprietà della scuola, è diviso in due parti una incolta e infestata da erbacce, un telo nero ai limiti di un appezzamento potrebbe indicare un tentativo di coltivazione in passate stagioni. L’altra metà del podere è invece coltivata a trifoglio e rigogliosa ma, mi dicono, non è dato sapere chi semina e chi raccoglie e se chi semina e chi raccoglie paga un canone di affitto. Qui in provincia ci si conosce tutti e i nomi in piazza circoleranno ma con la solita formula “di mia cà tlò dit me”. Forse è qui, in questo podere, l’inizio di tutto? Difficile afferarlo se, come detto nella conferenza stampa, per capire qualcosa bisogna partire dal PRG del 1996.
Benvenuto Uni
Manfredo Pedroni, consigliere provinciale PdL
Non sono mancati nei presenti motivi di speranza sul buon fine della loro opposizione, motivi di speranza che si basano sulla approssimativa tempistica dei lavori pubblici che, in questo caso, è sempre saltata. Dal PRG del 1996 si è passati alle delibere di inizio millennio, alle promesse di inizio e rapida fine dei lavori del 2006 poi del 2008, a questa data risale l’occupazione simbolica dell’area avvenuta attraverso l’apporto di ghiaia sul terreno. Solo nel 2011 si è avuto lo spandimento della ghiaia mentre il 2012 passerà alla storia come l’anno in cui l’area è stata interamente picchettata ed è stato possibile quindi capire la pianta approssimativa delle costruzioni. Probabilmente ciò è stato fatto per qualche sopraluogo (come quello di Mussolini a Perugia?) ed oggi i picchetti sono stati rimossi ed i tondini di ferro, da un metro e venti circa, accatastati in ordine lungo il lato strada del podere in attesa o speranza che qualcuno sia interessato al prelievo spontaneo. (A.P.)Il podere "sperimentale": pianta e le foto
La pinta del podere che si estende attorno alla casa colonica
La baracca di lamiera per le attrezzature
La parte iniziale del podere nei pressi della baracca
Il campo sperimentale
Il campo sperimentale
La parte del podere coltivata da terzi
La parte del podere coltivata da terzi
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