Non c’è bisogno di essere esperti militari per rendersi conto che la ricerca di capacità stealth, peraltro assai dubbie, stando ai rapporti canadesi, non sono attualmente conciliabili con le prestazioni che si richiedono a questo tipo di apparecchio, né con la realizzazione di versione così diverse – da quella “normale” a quella a decollo verticale – e men che meno lo sono con il contenimento dei costi che era all’origine del progetto. Quanto meno non appaiono conciliabili nell’ F35 che può già dichiararsi un progetto fallito.
Tutto questo era assolutamente chiaro già da parecchio tempo e il nuovo “incidente ” non fa che confermare i giudizi negativi che venivano da molte società di analisi militare e dallo stesso Pentagono, oltre che dalla rinuncia all’acquisto da parte di Paesi che ne avevano prenotati molti esemplari come Olanda e Canada. Ciò nonostante la politica italiana da Berlusconi a Monti e allo stesso Pd, hanno pervicacemente confermato l’operazione con pochi pur essendo essa assolutamente pazzesca nelle condizioni in cui versa il Paese. Se si troveranno sorprese nelle urne di lunedì ciò sarà dovuto anche a questo intestardimento che per certi versi risulta incomprensibile, ma per altri rimanda a quell’area opaca che la classe dirigente italiana non si fa mai mancare.
In ogni caso mi sembra opportuno riportare il link ai numerosi post che sono apparsi su questo blog fin dal 2011 e che ripercorrono i vari passaggi e aspetti della vicenda.
Cacciabombardieri al posto dei diritti
Misteri e bombardamenti di bugie
Stop gun
Il bidone volante invisibile solo ai media
Gli F35 e le bersacomics