Oltre a questo tipo di problematiche, i cibi cotti alla brace aumenterebbero il rischio di tumori a causa della produzione, in fase di cottura, di sostanze come benzopirene ed altri idrocarburi aromatici che si depositano in quantità tali che, su un chilo di carne alla brace, se ne trovano concentrazioni corrispondenti a quelle contenute in 600 sigarette. Per limitare i danni è utile pulire la brace e consumare frutta e verdura che, grazie ai loro antiossidanti e fibre, riducono l’assimilazione di queste molecole tossiche.Un punto a favore, invece, viene dato alle spezie, di cui si sta definendo una potenziale efficacia antitumorale. In particolare la curcuma è un buon antinfiammatorio; i chiodi di garofano potenti antiossidanti; la noce moscata ha mostrato attività antitumorale bloccando, su cavie, la crescita di tumori all'intestino, alla pelle e ai tessuti molli; il rosmarino, ricco di carnosolo che, su test animali, si è mostrato efficace contro il cancro della mammella e della pelle; il carvacrolo, di cui è ricco l'origano, ha mostrato in vitro di avere effetto contro il carcinoma prostatico.
"Il consumo di alimenti contenenti sostanze con documentata attività antitumorale in esperimenti su colture cellulari e animali da laboratorio – spiega Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e dell'Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica presso l'Ospedale San Giovanni Moscati di Avellino, nonché presidente dell'Associazione Italiana Oncologia Toracica (Aiot)- deve essere considerato come un effetto positivo potenziale, perché non vi è ad oggi la dimostrazione scientifica di efficacia e di un effetto protettivo di queste sostanze nell'uomo". Tuttavia, "i principi attivi di molte di tali sostanze sono oggi in fase di studio per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali"
fonte immagine: webfonte: ansa.it