Eccoci ad un nuovo appuntamento con la situazione dei mercati azionari, visti come sempre nell’ottica di medio termine fornitaci dai grafici settimanali a due anni.
Già un paio di mesi fa (LEGGI QUA l’articolo del 10/4/2011) esprimevo più di una perplessità sul fatto che i mercati azionari ci avrebbero prospettato un estate rialzista e sembra proprio che le dubbiose previsioni primaverili stiano trovando una conferma in questo scenario di inizio estate.
Come si può vedere dal grafico qua sopra (Indice USA S&P500) i massimi del 2011 stabiliti nel febbraio scorso sono stati superati a stento nello scorso maggio e, se ciò non bastasse, lo storno successivo ha ritracciato interamente la crescita recente creando un minimo laterale (e non più crescente come dovrebbe essere se il trend fosse ancora sano e vigoroso) sui livelli di marzo.
Non solo i miei prodi ex-allievi della GROUP COACHING TRADING ACADEMY che hanno ormai l’occhio super allenato a distinguere questi dettagli ma anche chi ha partecipato soltanto al corso di base INVESTIRE IN AZIONI E ETF (POSITION TRADING) – ULTIMA EDIZIONE DELL’ANNO in programma SABATO 9 LUGLIO a Reggio Emilia – dovrebbero riconoscere in quanto sopra segnalato uno sviluppo del passaggio dei mercati verso una fase 3 e probabilmente 4 a stretto giro soprattutto se venisse rotto a ribasso l’importante supporto situato in area 1.220-1.260 punti. Si noti come anche la media mobile a 20 periodi sembri confermare questo scenario.
Uscendo dalle strette considerazioni di analisi tecnica, che peraltro hanno il proprio peso così come la stagionalità, ti invito a rileggere con attenzione l’articolo di aprile (e il post successivo legato allo scenario italiano) perchè le logiche di fondo che stanno impedendo ai mercati di riprendere il proprio cammino a rialzo sono sempre le stesse con l’aggiunta del minaccioso riaffacciarsi del problema Greciae delle relative conseguenze sull’Unione Europea e sul resto del mondo.
Decisamente peggio se la passa il mercato italiano (indice FTSE Mib raffigurato qui sopra) che dopo aver visto negata la fase rialzista è ora decisamente avviato in un trend ribassista ormai quasi giunto a sfidare i minimi del 2010 e nemmeno troppo distante dai livelli del 2009.
Del resto, chiunque ascolti almeno un telegiornale di tanto in tanto o legga un qualche quotidiano non può non sapere come il ritmo di crescita italiano sia congelato a livelli precomatosi ormai da più di 10 anni e se la ripresa post crisi in tutto il mondo presenta ancora più di un’incertezza, nel nostro paese non si vede un minimo di luce all’orizzonte, bloccati come siamo da una politica ormai fuori dalla realtà per quanto non riesce a vedere il distacco oceanico da tempo creatosi tra la loro visione distorta da casta medievale ed il resto del mondo reale che cerca di sopravvivere o competere superando ostacoli di ogni sorta.
Che fare quindi? Come affrontare il momento attuale sui mercati azionari cercando non solo di non perdere ma possibilmente di trarre comunque del profittodalla nostra attività di trading?
Nel prossimo articolo cercherò di suggerire alcune idee e di mettere in guardia da possibili pericolose tentazioni che il momento attuale potrebbe suggerire.
Ci sentiamo presto, stay tuned!
Roberto Pesce