E da stamani che guardo il cielo, mi è preso così. L'ho visto, e ci ho trovato una metafora. Sopra di me, come una cupola, si apriva un cielo azzurro, senza nuvole come una meravigliosa, fantastica storia (…). Semmai qualche increspatura, piccole interessanti sfumature.
Parto, e all'orizzonte, tutto attorno, nuvole basse, rade o affollate, di varie forme e grandezza. Ingombranti ed importanti come le cose che affronterò oggi.
Arrivato a Firenze la trovo avvolta in una leggera foschia. Nel centro, tra i palazzi si infila un caldo sole. A fine riunione Piazza dell'Unità è in pieno sole sotto un cielo senza nuvole. Poi prendo il treno, per Roma. Copiose, bianche nuvole seguono il treno, coprono la campagna.
Mi seguono sul taxi, incorniciano Santa Maria Maggiore, e tutta piazza dell'Esquilino.
E ancora nuvole, oltre il vetro del treno, che scaricano pioggia, ammirabili come di fronte ad un'immagine incorniciata.
Ed infine nuvole, scure perché adombrate dalla sera.