Questo post non può essere una recensione di una locanda deliziosa, sarebbe immediatamente archiviato come doping. Più corretto inserirlo nella categoria “bicicletta”.
A un certo punto il Friuli ha rivisto Ocaña.
Era un Ocaña ancora sulle sue in cima alla devastante salita di Brazzacco (è sceso perfino di bicicletta per non soffrire di solitudine), poi più sciolto a Moruzzo, devastante sulla collinare.
I quattro compagni di viaggio (fotografati e folgorati) ne assecondavano l’estro capendo che, stavolta, non c’era nulla da fare. Ai Bintars (niente recensione, sorry, ma 7+) era già storia: «O caña, por favor. Para cinco».