Il fatto è che per me è più che doveroso sputare bile su Luttazzi, perchè per un milione di volte spalmate lungo quindici anni mi ha fatto venire il mal di stomaco dalle risate e mi ha fatto pensare che era un genio, e ora che ho gli strumenti per constatare che non dovevo pensarlo e che lui non doveva assolutamente farmelo pensare mi viene da vomitare, perché io e qualche altro milione di persone siamo stati inconsapevolmente il veicolo di una specie di truffa, una sòla spirituale che passava attraverso la gente che riempiva i teatri agli spettacoli di Luttazzi, che si piazzava davanti alla TV, che andava a cercarlo nostalgicamente su Youtube dopo l’editto bulgaro, che rideva, rideva ed era felice, e pensava “Cazzo, grazie! Grazie, Luttazzi! Grazie!”.Grazie al cazzo, si, però non è solo questo il punto, sento che così non sfogo davvero l’incazzatura viscerale che mi ritrovo, perché uno che inganna in questo modo speciale, uno che nell’ombra ruba qualcosa a qualcun altro e lo spaccia a tutto il paese come frutto del suo lavoro, continuando poi a farlo per anni guadagnandoci sopra (ma questo è il meno) e soprattutto provocando un sentimento genuino di stima in milioni di persone, e intendo quella stima che ti sboccia nella pancia quando ti imbatti nella satira che ti fa orgasmare, uno che si indigna e millanta regolarmente l’onestà della sua arte, uno che poi, al momento della resa dei conti, per pararsi il culo o la faccia o quello che è, dice che in realtà ha solo disseminato i suoi spettacoli di ‘citazioni’ e che chi lo sta a sentire dovrebbe piuttosto fare una caccia al tesoro, invece di mandarlo a cagare, ecco: a uno così non gli si può dare soltanto del ladro, perchè c’è molto di più.
A Rai Per Una Notte Luttazzi aveva detto che agli italiani piace prenderlo nel culo, però sul momento nessuno aveva colto il significato di quella gag, nessuno aveva capito che era una specie di confessione, che era il momento più sincero della sua carriera, perché lui è stato questo, uno che ha fatto satira mettendola nel culo, nel senso, mettendola nel culo a noi che lo stavano a sentire e ne godevamo. Che ne fosse consapevole o no, Luttazzi per anni ha procurato piacere agli italiani proprio nel modo che preferivano, facendo sì della satira, ma con quello stesso particolare stile di ingannare e millantare e metterla in culo che apparteneva a quello che è diventato il principale bersaglio della sua satira (Berlusconi), anche se poi è andata a finire che il vero bersaglio sono stati gli italiani stessi, che ora scoprono la fregatura, si ribellano, si incazzano, magari imparano qualcosa.Quello che voglio dire è che Luttazzi ha messo in scena del metaberlusconismo, e il motivo per cui non riesco a chiudere la questione dandogli semplicemente del ladro è che mi chiedo se era del metaberlusconismo vero, cioè calcolato dall'inizio alla fine (compresa la scoperta finale e la delusione catartica della gente), e in tal caso sarebbe davvero geniale, oppure metaberlusconismo inconsapevole, per modo di dire, tranquillamente riconducibile al comunissimo ingannare/sòlare/inculare mediaticamente la gente che crede in te, e in tal caso sarebbe davvero triste.