O uno o l’altro: o fan-tasma, o fan-atico.

Creato il 16 gennaio 2013 da Matteobortolotti @bortolotti

Questa settimana misteriosa comincia con una notiziona rubata all’Huffington Post.

L’art-director sandieghese Matt Schulz, che nel tempo libero esplora case abbandonate, vecchi alberghi e navi arenate alla ricerca di spettri, ci dà una dritta fondamentale per avere a che fare con gli spiriti.

Quando si pone una domanda a un fantasma – dice lui, – ammesso che il morto voglia parlare, bisogna usare una serie di premure. Non bisogna chiedergli cose troppo complicate.

Ehi, questo vuol dire che non posso filosofeggiare con il primo spettro che passa? Insomma, cosa dovremmo chiedere a una presenza ultraterrena se non cose come ‘Qual è la natura dell’aldilà?’, o ‘Cosa c’è dopo la morte?’ o ‘Ehi, dall’altra parte sapete già come andrà a finire la prossima stagione di The Mentalist?’.

Ecco, bene. Il signor Schulz (e l’hanno intervistato per questo!) ci regala un consiglio fondamentale per il nostro manuale di acchiappafantasmi, tenetelo a mente:
FATE DOMANDE SEMPLICI.

Un momento! Ma che grandissimo cocomero vorrebbe dire ‘FATE DOMANDE SEMPLICI’?

Bene, ecco. Per esempio – dice sempre Schulz, – potreste chiedere allo spettro che torte preferiva quand’era vivo, mele o ciliegie… e lui troverà il modo di rispondere.

Cosa? Cooooosa? Ok, ok.

Mi toccherà guardare anche questa stagione di ‘The Mentalist’. La prossima volta che incontrerò un fantasma – in effetti è capitato, credo – gli farò un sondaggio sulle mie camicie. Sarà una comunicazione esaltante.

‘Quale camicia preferisci, spirito? Hawaiana viola o hawaiana rossa?’. Intanto, io vi dico che preferisco una giacca verde anziché due, per un mistero così. Nelle ombre là fuori ci sono armadi di giacche verdi.

Fra il nero e il mistero.

 


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :