Mi spiace per Lei Signor Obama, ma il suo progetto è destinato al fallimento. E questo perchè il modello capitalistico nordamericano che Lei rappresenta è semplicemente morto. E anche l'imperialismo dei suoi servizi di sicurezza ficcanaso è in crisi, anche se non ha ancora perso il vizio di occultare le proprie responsabilità. Perchè Lei, ad esempio, nel suo discorso in Cile non ha fatto alcun cenno di scuse per il ruolo d'appoggio degli USA al golpe e al consolidamento del potere di un sanguinario dittatore come il Generale Pinochet?
Cuba piuttosto potrebbe rappresentare un esempio politico credibile da seguire per l'America Latina (e già in buona parte lo è), col suo socialismo democratico autentico, civile, partecipativo, improntato alla giustizia e alla difesa degli umili. L'America Latina, se ne faccia una ragione Presidente, non è così stupida, ignorante e credulona come in passato o come forse Lei pensa!
Senor Obama, ho ascoltato il Suo discorso in Cile, sul progetto americano di costruire delle centrali nucleari in quel paese, sulla unità delle Americhe, su Cuba...Alt! Sbaglio o sta chiedendo il consenso allo sfruttamento economico di nuove terre al di fuori di casa Sua? Come lo chiama questo? Non è forse neo-colonalismo, neo-imperialismo capitalistico? E allora non faccia l'ipocrita parlando di democrazia e benessere...Ad esempio, come può far finta di non sapere cosa sta realmente succedendo a Cuba? E comunque, eviti di commettere il grave errore di credere che Cuba sia come la Libia...
Noi non vogliamo la Sua stupida democrazia, questo è certo...Una cosa Le voglio dire, non creda che tutti si possano comprare con i soldi. Lei si compiace del fatto che, grazie al suo intervento, ora finalmente le povere famiglie cubane potranno venire aiutate economicamente dall'estero, da familiari e amici residenti negli Stati Uniti...No, è una menzogna! Ora è solo possibile appoggiare economicamente il dissenso, perchè a Lei interessa solo aiutare quei maledetti cubani che vendono la loro anima per quattro soldi...Ma la dignità di tutti gli altri dove La mette? Non tutti siamo uguali e Le dirò che noi siamo pronti a qualunque cosa. L'aspettiamo quando arriverà con i Suoi caccia e i Suoi droni per cercare di invadere la nostra terra, per esportare la Sua falsa democrazia e con il cuore in mano lotteremo per la nostra Patria fino all'ultimo cubano che rimarrà in vita.
Non creda che abbiamo paura di morire per la nostra terra, venga pure avanti Mister Obama...Lei pensa d'essere il padrone del mondo e dell'universo e invece si sbaglia e glieLo dimostreremo quando vuole e come vuole. I suoi soldi, se ne ha ancora, l'America li usi piuttosto per aiutare millioni di cittadini americani che muoiono perchè non hanno un tetto o i soldi per curarsi. Insomma Signor Obama, si faccia i cavoli Suoi e La smetta di seminare morte ovunque sbarcano i Suoi soldati. E in quanto alla democrazia, se La tenga, noi non la vogliamo. Alla faccia del premio Nobel per la pace che Le hanno dato...Ma a chi sarà mai venuto in mente di dare il premio Nobel ad una persona come Lei? Probabilmente era ubriaco in quel momento per non accorgersi che stava appoggiando Satana in persona. Questa è la mia ultima parola. L'aspettiamo quando vuole, e si ricordi, che noi cubani siamo disposti a morire per Cuba e per Fidel.
Viva Cuba, viva Fidel, viva la Revoluciòn!
Patria o muerte...Venseremos!
Commento:
Il conto economico del ragionier Obama.
Obama era partito con una buona spinta ideale ma dopo essere stato eletto, nel corso del tempo è profondamente cambiato. Ora, forse anche a causa della crisi mondiale, tutto ciò che fa e che dice ha un fine esclusivamente economico, le sue scelte sono influenzate dalla voragine del debito estero USA. Da qui viene il pericolo che il Presidente possa essere influenzato nelle sue scelte dalle numerose lobbies del potere economico americano, da quelle farmaceutiche a quelle del petrolio, a quelle delle armi. Probabilmente, pur di salvare la sua riforma sanitaria e portare avanti gli altri suoi piani di politica interna, Obama preferisce cedere in parte ai ricatti di questi forti gruppi finanziari privati. L'impressione è infatti che il premio Nobel dei ripensamenti sia un Re sotto scacco, un leader manipolato. Lo stesso Obama se ne rende conto e cerca in tutti i modi di uscire dallo stallo in cui si trova per riacquistare la sua indipendenza. Per questo è continuamente alla ricerca di fonti di guadagno, per ridare fiato alle magre casse federali e aumentare le risorse a disposizione del suo governo. E lo fa spesso attraverso operazioni di equilibrismo politico sempre più azzardate, correndo il rischio di scoprirsi o di fare passi falsi, errori madornali a discapito della sua popolarità, come quello di 2 giorni fa in Cile.Published by: http://cuba-italia.blogspot.com