Obbligazioni, le categorie principali

Da Mrinvest

L’evoluzione finanziaria negli ultimi anni ha consentito l’emissione di strumenti finanziari sempre più sofisticati e spesso complessi. Ciò ha contribuito alla costituzione di un’offerta molto ampia e diversificata, all’interno della quale anche l’investitore in obbligazioni è chiamato ad effettuare una selezione.
Si riportano qui sotto le principali categorie di obbligazioni. Agli strumenti di tipo tradizionale (tasso fisso e tasso variabile) sono state associate nuove caratteristiche, come le correlazioni a indici di borsa, panieri di azioni, valute, e quant’altro.

- Obbligazioni a Tasso Fisso. Comportano il pagamento di una cedola a tasso fisso

per tutta la durata del titolo e, alla scadenza, il rimborso alla pari del capitale. I più noti sono i Btp (Buoni del Tesoro Poliennali), i quali hanno una durata in genere compresa tra i 3 ed i 30 anni, che prevedono cedole fisse a carattere semestrale o annuale.
- Obbligazioni a Tasso Variabile. Sono titoli che prevedono il pagamento di cedole sulla base di un tasso che varia in relazione al parametro di indicizzazione indicato nelle condizioni di emissione del titolo (ad esempio, tra i parametri più utilizzati troviamo il tasso Euribor e il tasso Bot). Ai suddetti parametri può essere aggiunto o sottratto uno spread da parte dell’emittente, sempre indicato nelle condizioni di emissione. I più noti sono i Cct (Certificati di Credito del Tesoro), che pagano cedole semestrali o annuali determinate in base all’andamento dei tassi dei Bot e la cui scadenza può in genere variare da 2 a 10 anni.
- Obbligazioni Zero Coupon (cedola zero). Sono un particolare tipo di obbligazione a tasso fisso che, invece di pagare una cedola periodica, prevede un rendimento che è dato dalla differenza tra il prezzo di emissione ed il prezzo di rimborso dello stesso. I più noti sono i Ctz (Certificati del Tesoro Zero Coupon), che hanno caratteristiche del tutto analoghe a quelle dei Bot, con la differenza che i Bot hanno una durata massima di 12 mesi, mentre nel caso dei CTZ questa può arrivare fino a due anni.
- Obbligazioni indicizzate. Sono particolari titoli il cui rendimento è legato all’andamento di uno o più parametri (il sottostante), come ad esempio ad uno o più indici azionari, all’inflazione, alle valute, alle materie prime. Possono offrire anche un rendimento minimo garantito. La durata va di solito dai 5 ai 10 anni.
- Obbligazioni subordinate. Sono titoli che, in caso di insolvenza dell’emittente, vengono rimborsate solo dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri creditori. Hanno una cedola periodica con una scadenza lontana o non esistente e prevedono un’opzione di rimborso anticipato (call). Inoltre, presentando un rischio maggiore rispetto ad altre obbligazioni, offrono un rendimento superiore.
- Obbligazioni convertibili. Sono obbligazioni strutturate e sono considerate come un investimento misto tra obbligazioni e azioni. Prevedono la corrisponsione di una cedola e l’investitore ha la possibilità di convertire le proprie obbligazioni in un certo quantitativo di azioni, entro un certo periodo di tempo, detto di conversione. Le obbligazioni possono essere convertite in azioni della stessa società emittente (conversione diretta) o in azioni di altre società (conversione indiretta). Le obbligazioni convertibili permettono quindi all’investitore di passare dalla condizione di creditore a quella di azionista.